La nostra storia degli 'ultimi' 696 anni di attività
Nel 1315 il Vescovo Guido Tarlati approva l'istituzione della "Societas disciplinae SS.Trinitatis de civitate Aretii". La compagnia si inserisce a pieno titolo nella vita religiosa aretina e nel 1319 il Vescovo, nella Chiesa della Compagnia concede a tre nobili senesi la sanzione canonica dell'ordine benedettino degli Olivetani vestendoli con un abito bianco che fino al 1792 costituirà la "buffa", la veste della Confraternita della Compagnia.
Nel 1348 la Compagnia si trasferisce dentro le mura, nelle case e nei terreni che ancor oggi conferiscono la Sede dell'Arciconfraternita della Misericordia.
Già nel 1583 la "Societas" gestiva un ospedale in cui ospitava fino ad otto poveri (aretini e non) uomini. La cura dell'Ospedale, dei letti e della Chiesa era affidata ad un Ospedaliere che viveva all'interno della Compagnia stessa.
Nel 1785 un editto sanciva la soppressione di tutte le Confraternite e Compagnie, che dovevano essere sostituite in ogni parrocchia da una "Compagnia di Carità" avente come scopo, oltre alle pratiche religiose, di assistere gli ammalati, trasportarli all'ospedale, trasferire i defunti al sepolcro e distribuire sussidi ai poveri.
Con questi scopi nasce la "Compagnia di Carità del Duomo" presso la Cattedrale estendendo il proprio servizio a tutta la città.
Nel 1792 il parroco della Cattedrale chiede al Regio Trono l'autorizzazione di riaprire la chiesa di S. Sebastiano per trasferirvi la Compagnia della Carità del Duomo col nuovo nome di "Compagnia della Misericordia e Morte", di cambiare il sacco da bianco a nero e di poter ascrivere anche fedeli esterni alla parrocchia del Duomo.
Acquistata la chiesa di S. Sebastiano la Compagnia inizia a svolgere la propria attività celebrando esequie di defunti, anche di altre parrocchie, con propri cappellani.
Questa attività creò dei dissapori con i parroci della città per i mancati proventi derivanti dalle celebrazioni dei funerali, che impedirono il passaggio dei convogli funebri della Misericordia sul territorio della propria parrocchia. L'intervento della Misericordia fu autorizzato solo in caso di morte accidentale fuori dalla propria abitazione.
Nel 1826 la Misericordia riacquisisce parte della vecchia sede della Trinità.
Nel 1847 la Compagnia ottiene l'autorizzazione ufficiale al trasferimento.
Nel 1847 viene espropriata di parte del proprio edificio per la costruzione di via Guido Monaco.
Nel 1866 la Misericordia viene ulteriormente espropriata in quanto Roma ordina di occupare parte dell'ex convento con una caserma.
Nel 1882 il re d'Italia Umberto I accetta il diploma di Governatore onorario della "Confraternita di Misericordia e Morte".
Ultima revisione 4/11/2010
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Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)