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Valdichiana Est 2022

Questo il nome dato a un’estesa esercitazione di Protezione Civile che ha coinvolto tutte le maggiori associazioni di volontariato della vallata e di Arezzo, essendo di livello provinciale. Tre giorni d’impegno, simulazioni e problem solving per tenere addestrata l’intera compagine d’una macchina organizzativa complessa e preziosa.

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Oltre 150 operatori partecipanti; quasi tutte le associazioni di volontariato della Valdichiana e di Arezzo presenti; tre giorni – il 7, l’8 e il 9 ottobre – di coinvolgimento continuativo, giorno e notte; simulazioni di tutti i possibili scenari d’intervento connessi al rischio idraulico, idrogeologico e di incendio boschivo; ogni genere di automezzo speciale impiegato; un campo base completamente allestito a Camucia, nei locali palestra dell’Istituto (scolastico) Comprensivo Cortona 1 in via di Murata, con CeSi-Centro Situazioni (segreteria e centrale operativa), cui non è mancato neanche il pranzo della domenica 9 per oltre 80 coperti a cura del modulo cucina della Croce Rossa. Questo, in pillole, il quadro generale dell’esercitazione battezzata “Valdichiana Est 2022”.

E a tutto ciò vanno ad aggiungersi gli operatori dei corpi dello Stato, sia come co-attori in collaborazione per la gestione degli scenari sotto coordinamento della Provincia, sia deputati alla sicurezza generale: Vigili del Fuoco, Polizia Municipale e Provinciale, Carabinieri, Polizia di Stato. Ma andiamo con ordine.

La scelta organizzativa del genere di ipotesi su cui sono stati “sceneggiati” gli interventi operativi è caduta in questa edizione soprattutto sul rischio idraulico (allagamenti, inondazione ecc), idrogeologico (frane, smottamenti ecc) e di incendio boschivo interfaccia, cioè minacciante abitati.

Nel complesso, e soprattutto per quanto riguarda l’idraulico e l’idrogeologico, si tratta indubbiamente del rischio di più alto livello per le nostre zone provinciali, il più frequente a verificarsi nella realtà, specie da alcuni anni a questa parte, per le note conseguenze dei cambiamenti climatici.

Nel dettaglio, quindi, si è operato alacremente in scenari tipo allagamenti di scantinati, garage, sottopassaggi; “sacchianate”, cioè deposizione orientata di sacchi di sabbia per contenimento delle acque, soprattutto intorno a proprietà private; telinature, ossia stesura di teli impermeabilizzanti a protezione di argini; movimenti terra per rinforzo terrapieni e in prospettiva antismottamento; sifonamento del torrente Esse; liberazione di strade interrotte da abbattimento di alberi, con riduzione dell’alberatura ostruente tramite i gruppi di specialisti alle motoseghe; interruzione delle linee di fornitura elettrica (e connesso spostamento e impiego di generatore elettrico sostitutivo); incendio d’interfaccia, cioè appunto un fuoco boschivo che prende a insidiare da vicino zone antropizzate: nello specifico infatti la simulazione ha supposto l’evacuazione rapida di una scuola. Ma nelle simulazioni non sono mancate tutte le fasi, fin dall’individuazione delle aree di ammassamento dei soccorritori, dei rifugiati ecc.

Altra importantissima attività curata nell’occasione è stata l’opera di divulgazione pubblica, realizzata tramite allestimento di stand informativi per spiegazioni alla popolazione: un’azione preventiva basata sulla consapevolezza informata che è quanto di meglio si possa auspicare per arrivare a una sufficiente diffusione del valore insito nel concetto di “cittadinanza attiva”.

L’esercitazione ha visto all’opera naturalmente anche la Misericordia di Arezzo, con un complessivo di dieci operatori sul campo (e relative dotazioni in motopompe, torrefaro, tubazioni, fuoristrada ecc); dei nostri operatori hanno fatto parte anche due nuovi addetti alla Centrale operativa e Segreteria del CeSi della Provincia. 

(Per i photo-credits della gallery si ringraziano i molti "autori sul campo" non nominati, GinoPress ed Enrico Gusmeroli) 

Ultima revisione 13/10/2022

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