La riflessione natalizia del nostro correttore spirituale, Don Vezio.
Fratelli e Sorelle,
stiamo vivendo momenti difficili per la nostra Italia e per il mondo dove insieme ai gravi problemi economici notiamo una sempre complicata convivenza fra le persone e fra i popoli. Non vogliamo però cessare di sperare in tempi migliori dove riemergano certi veri valori nell’ interesse di tutti.
Siccome noi siamo membri della Misericordia voglio ancora una volta ricordare che MISERICORDIA vuol dire: MISERIS COR DARE, cioè : DARE IL CUORE AI MISERI, cioè a tutti i bisognosi, compresi anche noi.
E allora voglio rivolgermi a tutti ricordando che, grazie a Dio, siamo ancora una volta al S. NATALE che, al di la delle pur rispettabili tradizioni, deve rappresentare una RISCOPERTA, guardando ai protagonisti della festa: GESU’, MARIA e GIUSEPPE.
Essi ci invitano a rendere sempre più sereno e fraterno non solo l’ambiente dove concretamente opera la nostra ARCICONFRATERNITA, ma anche quello delle nostre famiglie, delle nostre attività. Noi ci sentiamo onorati di chiamarci “fratelli” e “sorelle” della Misericordia. Impegniamoci però ad amarci sul serio fra di noi per poter fare poi del bene agli altri “per amor di Dio”.
Infatti può succedere che, pur vivendo gomito a gomito in famiglia, alla Misericordia, al lavoro, siamo in effetti spiritualmente lontani, quasi estranei gli uni agli altri.
La famiglia di Gesù ci impegna a rimettere un po’ di calore fra di noi, ad immedesimarci nelle vicende liete o tristi degli altri e ciò non solo andando a raccogliere un ferito oppure a trasportare un ammalato, ma cominciando a guardare con più attenzione alle persone con le quali viviamo, lavoriamo ecc…Ci può infatti succedere di essere cortesi, sorridenti, servizievoli con persone che incontriamo raramente e tutto il contrario con le persone a noi più vicine.
In queste feste natalizie costruiamo “ponti” fra noi e gli altri. Abbattiamo i “muri” che il nostro egoismo e il nostro orgoglio possono aver costruito fra di noi.
Un sorriso, una parola di attenzione, collaborazione, incoraggiamento, una sincera stretta di mano possono riallacciare o rivitalizzare buoni rapporti.
Così si costruisce un avvenire che ha come fondamento vero quell’ AMORE che GESU’ ha portato sulla terra, quell’ amore che Egli vuole si diffonda fra tutti noi. Anche il Papa Benedetto XVI ha ricordato l’ 11 Nov. 2011 ai VOLONTARI CRISTIANI di tutta Europa che nelle opere di volontariato: “la BUONA VOLONTA’ NON BASTA, OCCORRE L’ AMORE”.
Che ciò si realizzi sul serio è per Voi tutti il mio augurio di “Buon Natale” e “Buon 2012”.
Il Correttore
Don Vezio Soldani
Ultima revisione 4/1/2012
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Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)