La nostra ArciConfraternita ha una presenza nuova in Arezzo. Accanto ai servizi assicurati in linea con la nostra secolare tradizione, si stanno realizzando molteplici altre attività, basate sul volontariato di relazione che sta generando un rinnovato legame con la cittadinanza aretina. Leggere i fatti di questi giorni in città.
Sono bilanci assai positivi quelli espressi negli ultimi diciotto mesi circa dalle moltissime attività in cui la Misericordia di Arezzo ha saputo diversificare la propria offerta di sostegno all’universo della solidarietà sociale e del volontariato.
In questi giorni si sono anche concretizzati in alcuni fatti di cronaca, sopraggiunti certo fortuitamente ma in grado al contempo di lasciare nel pubblico quella caratteristica impressione che “niente avvenga solo per caso”.
Così diventa lecita e opportuna qualche riflessione di sintesi.
La progettualità legata ad “ASSO – A Scuola di SOccorso” ha significato una capillare presenza della Formazione della Misericordia di Arezzo nelle scuole di ogni ordine e grado; ha raggiunto quasi 1.500 tra bambini e ragazzi, con materie ad approccio teorico e pratico che, a seconda dell’età, hanno spaziato dalla gestione della paura alla relazione di aiuto, per arrivare alla vera e propria istruzione al soccorso.
Gli interventi presso gli istituti scolastici sono consistiti anche in sedute di istruzione presso la sede stessa della Confraternita, visitata sistematicamente da scolari per corsi di ogni tipo, da quelli per soccorritore di base a quelli specifici per defibrillatore; e nel contesto di svariati generi di accordi, dalle attività di PCTO (ex alternanza scuola-lavoro) alle collaborazioni con i gruppi Scout, giusto per fare qualche esempio tra i molti citabili.
Si sono consolidati, in collaborazione ormai stabilizzata con l’ASL e pianificata presso i suoi stessi uffici di competenza, i corsi per la sicurezza nell’infanzia, che culminano con le informazioni ai genitori e adulti in genere sulla disostruzione delle vie respiratorie nelle sindromi da aspirazione/ingestione di corpo estraneo.
Altra attività portata prima nelle scuole superiori e poi ampliatasi a macchia d’olio presso impianti sportivi, piscine, circoli, centri di aggregazione sociale ecc è quella – tutt’ora in corso, dato il periodo di piena stagione estiva, anche detto non a caso “balneare” – dei corsi “Sicurezza e acqua”, per la prevenzione dei rischi derivanti da uno scorretto approccio a tutti gli ambiti acquatici, dalla vasca da bagno domestica, passando per le inondazioni, fino a piscine, fontanili, fiumi, laghi e naturalmente il mare.
E non possiamo dimenticare il corso di “Pedagogia della salute” svolto pochi mesi fa, una novità assoluta di rilevante importanza sociale.
Ma dovremmo parlare a lungo – e invece ne accenniamo soltanto, per evidenti ragioni di spazio – anche del corso per Badanti e dei più svariati momenti formativi nel campo della Protezione Civile. Così come della distribuzione prodotti del Banco Alimentare®, della donazione di sangue ed emocomponenti svolta dal gruppo FRATRES, dell’opera per l’infanzia messa in atto dai clown-dottori della Valigia dei Sorrisi…
Poi è inevitabile e forse anche naturale che certi eventi di cronaca di questi giorni, come appunto il giovane del liceo classico che ha defibrillato per primo un cinquantenne colto da malore grave, applicando spontaneamente conoscenze acquisite anche dalla Formazione della Misericordia di Arezzo presso la sua scuola; oppure la ragazzina che ha tirato su prontamente da sott’acqua nella piscina dello Sporting Club la sua amichetta semi-svenuta permettendo che si riprendesse immediatamente senza alcun problema e testimoniando poi «di non aver fatto altro che mettere in pratica quel che aveva sentito e visto durante l’incontro della suddetta serie “Sicurezza e acqua”» tenutosi appena qualche giorno prima nell’impianto sportivo con la Misericordia…è naturale, dicevamo, che l’accostamento con tutte le attività di relazione svolte dalla Confraternita affiori spontaneo. Che ci si voglia – e ci si possa – “vedere un nesso”.
Ma il punto non è tanto questo quanto che tutti questi accadimenti, tutto il pregresso delle attività di formazione e istruzione e divulgazione richiamate sopra, recano in sé un senso più profondo, qualcosa che va oltre e al tempo stesso le accomuna.
Tutti questi importanti eventi delineano una “presenza nuova” della Misericordia nella nostra città, dove l’ArciConfraternita sta attuando un orientamento verso un volontariato “di relazione” che va a integrare – e talvolta a sostituire – quello dell’intervento tecnico.
È il passaggio di trasformazione dall’occuparsi del solo “trasporto” – sia esso di emergenza che socio-sanitario-assistenziale – all’assicurare le più svariate attività di sostegno e vicinanza alle persone. (E in un periodo in cui l’apparato emergenziale mostra segni di un sempre più incipiente collasso, tutto ciò che diventa “alternativa di solidarietà” basata sulla “relazione di prossimità” si fa ancora più importante!)
Si tratta di una trasfigurazione non solo d’immagine ma soprattutto di sostanza, che meglio risponde alle domande più attuali dell’utenza, fatte di necessità diverse da prima: parliamo di nuove povertà, di emergenti bisogni – anche interiori, mentali, educativi – e sfide sociali che definire “epocali” non appare per niente esagerato.
Anche la comunicazione dell’Ente segue necessariamente queste nuove modalità, affermando una sostanziale differenza dalla semplice “informazione” su ciò che accade; non a caso è già riuscita a modificare radicalmente l’immagine pubblica della ArciConfraternita, percepita in precedenza come dedita solo a “funerali ed emergenze” e vissuta oggi invece come ambiente giovanile e dinamico in cui il volontariato sta rieducando sé stesso per “sapersi occupare delle persone” a 360 gradi.
In questo quadro si inscrive un riposizionamento positivo e capillare della presenza della Misericordia di Arezzo presso la nostra cittadinanza, secondo il rinforzato radicamento di un legame profondo, che sa di antica tradizione e moderna capacità di rivolgersi al futuro.
Si sta attuando l’affermazione sempre sostenuta fin dal suo insediamento dal nostro Governatore Prof Pier Luigi Rossi: «la Misericordia è Arezzo e Arezzo è la Misericordia!»
(Le immagini ritraggono un po' tutto il repertorio di quest'ultimo anno di attività svolte dalla Misericordia di Arezzo - citate nell'articolo - in favore della cittadinanza come atti di volontariato di prossimità e relazione)
Ultima revisione 24/7/2023
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Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)