Al motto di “Illuminiamo la Fibromialgia” si rilancia il 12 maggio prossimo in due eventi consecutivi, alla Misericordia di Arezzo e in piazza Guido Monaco, l’esigenza di una maggior sensibilizzazione su questa sindrome.
Come ogni anno, il 12 Maggio si celebra la Giornata Mondiale della Sindrome Fibromialgica e, in occasione della prossima ricorrenza, AISF Odv (Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica Odv) ha promosso una campagna di sensibilizzazione su tutto il territorio nazionale.
La sezione AISF Odv di Arezzo organizza dalle ore 18:00 presso i locali della Misericordia di Arezzo, in via Garibaldi 143, un evento dal titolo “PAROLE e MUSICA per la FIBROMIALGIA” in cui attrici della Libera Accademia del Teatro di Arezzo declameranno brani di autori e epoche diverse sul dolore ma con un percorso che condurrà alla speranza e alla celebrazione della vita. Accompagneranno in musica gli allievi chitarristi del Liceo Musicale di Arezzo, diretti dal maestro Roberto Rossi.
A seguire, il Comune di Arezzo, aderendo all’iniziativa proposta da AISF Odv, illuminerà di VIOLA – colore simbolo della lotta contro la fibromialgia – il monumento in piazza Guido Monaco dedicato al monaco famoso per aver messo a punto la scrittura delle note musicali, ossia il tetragramma (poi evoluto nel pentagramma).
“Ci coloriamo di viola per rendere visibile l’invisibile”, dicono in AISF. Invisibile è infatti la Fibromialgia, una patologia che non ha segni clinici riconoscibili a vista sui pazienti, né rilevabili da esami strumentali, misconosciuta e ancora non riconosciuta neanche dal SSN, spesso perfino trascurata, caratterizzata dal dolore cronico.
Colpisce prevalentemente donne, con un’incidenza che riguarda tra i 2 e i 3 milioni di italiani nella fascia d’età tra i 40 e i 70 anni. Si tratta di una sindrome dolorosa cronica benigna indotta da cause sconosciute caratterizzata da dolore muscolo scheletrico diffuso, su base non infiammatoria.
L’evento del recitativo musicale presso la Misericordia di Arezzo è gratuito e aperto a tutti.
Ultima revisione 5/5/2023
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Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)