Si è svolto stamani presso la Misericordia di Arezzo un altro corso per la prevenzione dei rischi e le manovre salvavita in età pediatrica, destinato stavolta a insegnanti della scuola dell’infanzia.
Stamani, sabato 18 febbraio, si è tenuto presso la Misericordia di Arezzo un altro degli ormai celebri e ben rodati corsi di “disostruzione delle vie respiratorie” e altre manovre salvavita eseguite in età infantile abbinate a criteri specifici di prevenzione dei rischi cui vanno incontro più frequentemente i bambini.
La particolarità di questo corso è stata quella di essere rivolto in maniera dedicata a maestri e insegnanti di complessi scolastici, nello specifico la scuola dell’infanzia Primavera di Indicatore (e di altri plessi), che ne avevano fatta esplicita richiesta.
Si è detto infatti più volte di come sia fondamentale rivolgere ogni istruzione in fatto di prevenzione e soccorso in età pediatrica proprio alle figure adulte di riferimento dei bambini, in quanto la percezione e la gestione dei pericoli nei più piccoli è sempre assente, scarsa o errata e in nessun caso si può pretendere che sia frutto di una valutazione autonoma da parte del bambino.
Ciò chiama in causa mamme e papà innanzitutto, ma anche altre importanti figure familiari – come i nonni – e per l’appunto tutti quei ruoli di educatori, insegnanti, istruttori, tutori ecc che in virtù della loro professione si trovano a contatto diretto con i bambini per molte ore di ogni giorno.
Nulla di meglio dunque che sapere come comportarsi – cosa fare ma soprattutto cosa evitare – in tutti quei casi di cui è possibile prevenire determinati rischi oppure risolvere o almeno mitigare le conseguenze negative di eventi accidentali – siano essi malori o traumi – appena accaduti. A cominciare, per esempio, da una corretta ed efficace chiamata di soccorso al numero unico per l’emergenza che è il 112.
Nell’incontro poi si sono passate in rassegna le moltissime situazioni possibili a verificarsi, dapprima con una disamina capillare di ogni momento di prevenzione, come il corretto posizionamento a bordo dell’auto (con i giusti vincoli sempre e adeguatamente allacciati, i dispositivi antiabbandono ecc), la disposizione di protezioni in casa o a scuola per mobili, cassetti, banchi, tavoli, mensole ecc, nonché le prese di corrente, la custodia di farmaci, detergenti e altre sostante chimiche, l’imperativo della vigilanza continua durante ogni permanenza in acqua, anche nella semplice vasca per il bagnetto, le attenzioni per i fuochi e le altre fonti di calore in cucina, le altezze e le protezioni nei terrazzi e via di seguito, secondo un elenco che può sembrare lunghissimo ma le cui raccomandazioni presentano il comune denominatore di poter essere soddisfatte in fondo con poche e semplici accortezze derivate dalla conoscenza del problema.
Nella seconda parte dell’incontro si è proceduto a gruppi, provando di persona – e ritrasmettendo agli altri i propri feedback, sotto il controllo dei formatori – le manovre rianimatorie o comunque salvavita (come appunto la disostruzione delle vie aeree) mediante l’impiego dei manichini a forma umana, che riproducono fattezze, peso, dimensioni e mobilità dei bambini di diversa età, dal lattante al fanciullo.
In questo modo si ottengono simulazioni la cui verosimiglianza è tangibile in maniera talvolta impressionante ma sempre molto efficace per l’apprendimento.
All’importante incontro, tenuto dal formatore della Misericordia di Arezzo Francesco Cianchi e con la partecipazione del noto pediatra e membro del direttivo nazionale UNICEF Italia dr. Giovanni Poggini, anch’egli volontario nella Misericordia di Arezzo, è intervenuto pure il Governatore della Misericordia di Arezzo prof. Pier Luigi Rossi.
Chi desiderasse informazioni più dettagliate anche sui programmi futuri per questo genere di attività può rivolgersi alla Misericordia di Arezzo scrivendo all’e-mail: formazione@misericordiaarezzo.it
Ultima revisione 18/2/2023
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Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)