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L’anno nuovo si apre all’insegna di una rinnovata solidarietà tra bambini. In questo caso, regali di scolari di classi materne ed elementari per i “bimbi speciali” dell’istituto Thevenin di Arezzo. La Misericordia di Arezzo e il suo gruppo di clown dottori “La Valigia dei Sorrisi” hanno svolto la consegna.
Ancora un bellissimo episodio di vicinanza e solidarietà tra bambini ha animato i primi giorni del nuovo anno e ci ha visto tra i protagonisti di una consegna molto toccante.
Si è trattato di un altro quantitativo di quei doni provenienti dai giovanissimi alunni di scuole materne ed elementari della Chiassa e di Tregozzano e destinati con ogni cura ai loro coetanei meno fortunati, tra cui anche gli speciali ospiti dell’istituto Thevenin di Arezzo.
Proprio alla vigilia dell’Epifania, la Misericordia di Arezzo e il suo gruppo di clown dottori “La Valigia dei Sorrisi” si sono fatti carico di prelevare nel sotto chiesa della basilica di San Francesco – dov’erano stati stoccati – la quota di regali destinati all’istituto Thevenin di Arezzo e di recapitarglieli mediante un automezzo attrezzato per il sociale.
Come si vede da alcune delle immagini, i regali risultato dell’ingente raccolta sono stati preparati riconfezionandoli in modo che recassero l’indicazione della fascia d’età più adatta, se fossero per maschietti o femminucce ecc.
Ma la cosa più toccante è stata notare ancora una volta la quantità di messaggi che i donatori hanno voluto apporre, o con biglietti e lettere allegati ai regali, o addirittura con scritte riportate sui pacchi stessi…la manifestazione più concreta del desiderio di comunicare da cuore a cuore!
La consegna è stata compiuta formalmente nelle mani della direttrice Thevenin Valentina Romanelli (in foto) e le confezioni dei regali sono state posizionate subito ad impreziosire ulteriormente l’albero e il presepe che fanno buona mostra di sé proprio nell’ingresso interno dell’istituto.
E così la Befana della Misericordia s’è fermata anche al Thevenin.
Ultima revisione 8/1/2023
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Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)
