Nell’ormai prossimo case report della Misericordia di Arezzo si tratteranno, sempre a partire da casi reali, tutte le più importanti situazioni di rischio, di prevenzione e di soccorso che si presentano in contesti acquatici. Un’occasione da non perdere. Vi aspettiamo lunedì 27 giugno ore 21.00.
La stagione balneare per eccellenza è appena agli esordi e già sono molti gli episodi pure tragici accaduti proprio nei giorni scorsi, anche vicino a noi.
La Misericordia di Arezzo ha indetto per lunedì 27 giugno p.v., alle ore 21:00 presso la propria sede di Via Garibaldi 143, un incontro informativo – secondo la formula “case report” – intorno alla prevenzione dei rischi e alla risoluzione dei problemi derivanti dagli incidenti in acqua.
L’incontro è creato per i soccorritori di ogni livello ma destinato anche ai Soci e ai loro accompagnatori, parenti o amici: vediamo perché.
La statistica dei possibili casi è smisurata in quantità e variegata in tipologia: si va dal malore per sbalzo termico nel contatto con l’acqua al trovarsi in difficoltà del normale bagnante, fino agli inconvenienti di pratiche di sport acquatici errate o avventate, dall’allagamento improvviso di sottopassi per condizioni meteo avverse alle auto cadute nei canali, passando in rassegna naturalmente le situazioni marittime, dal nuoto libero, allo snorkeling, all’incontro con organismi marini nocivi ecc.
Nel complesso dei casi, si parla di oltre 400 decessi all’anno nel solo nostro Paese, per di più a carico di vittime giovanissime: tant’è che un’intera sezione dell’incontro è dedicata alla Sicurezza dell’approccio all’acqua nei bambini (anche perché non deve far dimenticare né tralasciare l’enorme potere educativo dell’acqua…).
E si scopre – anche da studi certificati in merito – che con la semplice prevenzione, quella basata non esclusivamente sull’osservanza di questo o quel divieto bensì su quel genere di consapevolezza che solo un’informazione corretta può regalare, quasi tutti quei casi potrebbero essere efficacemente prevenuti ed evitati.
Perché la fatalità pura non esiste e si tratta invece quasi sempre di “fattore umano”, ossia comportamenti sbagliati – sia pur per bonaria e inconsapevole ignoranza – che, se evitati o resi corretti, avrebbero costituito la differenza.
Insomma è uno di quei rari campi in cui si può fare molto di più con le informazioni che con il soccorso e in questo senso pertanto ci riguarda tutti.
Poi va da sé che serve anche come aggiornamento utile per chi comunque si occupa di soccorso a tutti i livelli, protezione civile ecc, in quanto le emergenze e urgenze in contesti di tipo acquatico si portano appresso sempre delle peculiarità assolute e possono esporre a necessità di “problem solving” inconsueti i vari soccorritori.
Concludendo: un’occasione indicata davvero per chiunque!
Ultima revisione 22/6/2022
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Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)