Alto gradimento mostrato dalla cittadinanza verso la “giornata della defibrillazione”: sono stati moltissimi i passanti fermatisi a provare le manovre salvavita nelle isole dimostrative predisposte da CO 112 (118) e Associazioni del Volontariato socio-sanitario. Le immagini di un giorno da ripetersi presto.
Un sabato da replicare è stato quello del 14 maggio dedicato al soccorso sanitario immediato che può salvare la vita nel corso di gravi malori improvvisi in cui le funzioni vitali di base appaiono compromesse.
Definito “defibrillation day” per esplicito riferimento all’uso del defibrillatore semiautomatico sempre più diffuso in città – la nostra Provincia è una di quelle meglio cardio-protette a livello nazionale, ma si può migliorare ancora – è importante che sempre nuove fasce di popolazione siano formate o almeno consapevoli circa l’impiego di queste macchine prodigiose, sicure e facilissime da usare.
Ecco che dunque sabato scorso, per tutto il mattino, in piazza San Jacopo ad Arezzo, gli operatori formatori della Centrale Unica di soccorso 112 e della Centrale ASL 118, con istruttori dell’ “IRC – Ircomunità” e di “Progetto Vita”, sono stati affiancati da formatori del Coordinamento provinciale delle Misericordie di Arezzo, delle ANPAS (Croce Bianca di Arezzo e di Rigutino) e della Croce Rossa di Arezzo che hanno predisposto mezzi, gazebo e soprattutto “isole dimostrative” al primo soccorso BLSD e DAE dotate di manichino a forma umana dove poter far provare di persona tutti i passanti.
Un entusiasmo e una curiosità toccanti sono stati mostrati specialmente dai bambini…le immagini parlano da sole.
Ma intere famiglie si sono prestate volentieri per provare queste manovre semplicissime che con sole tre mosse – come recitavano gli slogan continuamente rilanciati al microfono dal personale ASL – possono davvero salvare una vita.
Pochi minuti del proprio tempo libero, magari durante una passeggiata per i negozi del centro o per portare fuori il proprio amico a quattro zampe, hanno consentito a tanti d’informarsi dal vivo su queste metodiche di soccorso, sui casi in cui sono richieste – può succedere a chiunque, in qualsiasi luogo o momento – e su come e quanto serva conoscerle.
Insomma, a detta di tutti – organizzatori e pubblico – un genere di manifestazione stimolante e costruttiva di quel senso di “cittadinanza attiva” e reciprocamente solidale che è utile diffondere sempre più; quindi un’iniziativa senz’altro da replicare.
Speriamo prima e più volte possibile.
(Le immagini del servizio sono tutte relative a momenti dell’evento e inedite).
Ultima revisione 18/5/2022
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Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)