Pienone annunciato – e puntualmente verificatosi – all’incontro pubblico di giovedì scorso presso la Misericordia di Arezzo dove si è parlato della Fibromialgia. Un evento che tutti si augurano abbia presto un seguito.
Un sold-out completo come solo i grandi eventi fanno registrare: giovedì 12 maggio il pubblico ha riempito il salone dei ricevimenti della Misericordia di Arezzo per assistere all’incontro annunciato sulla Fibromialgia.
Trattasi di una malattia molto particolare per il fatto che si manifesta con dolore muscoloscheletrico cronico e diffuso (in pratica è un’alterata percezione del dolore generalizzata), spesso associato a debolezza, rigidità nei movimenti, disturbi del sonno, problemi cognitivi legati alla memoria e all’attenzione, problemi psichici come ansia e depressione e svariati altri sintomi somatici e neurovegetativi.
I problemi maggiori di questa malattia dal punto di vista sociale e della vita di relazione consistono nel fatto che è di difficile inquadramento diagnostico (non ci sono esami diagnostici strumentali specifici, perciò le indagini vanno fatte ma per una “diagnosi di esclusione” di altre malattie) e la diagnosi finale deve necessariamente basarsi sui rilievi clinici e su quanto lo stesso paziente racconta di sé.
Questo aspetto determina spesso peregrinazioni dei pazienti tra vari specialisti o istituti, esami fisici ripetuti, rimpalli di responsabilità, incertezze; il che, unito al fatto che la dolorabilità è a lungo andare intollerabile, causa una pessima qualità della vita nei pazienti e la malattia mostra presto gli effetti d’un impatto assai invalidante.
La Fibromialgia poi non ha una vera e propria “cura” risolutiva: l’approccio terapeutico è piucchealtro teso ad assicurare al paziente le migliori condizioni fisiche generali, l’assenza di fattori di stress, la permanenza in ambienti salubri…secondo metodiche multidisciplinari che implicano il coinvolgimento di diversi specialisti: il reumatologo anzitutto, ma poi anche il neurologo, il fisioterapista, il nutrizionista, il gastroenterologo, lo psicologo.
La rilevanza sociale della malattia è considerevole anche nei numeri: il 2% circa della popolazione a livello nazionale; solo ad Arezzo interessa circa duemila persone!
Partendo dunque dal presupposto che sensibilizzare l’opinione pubblica informandola meglio e più possibile sulla malattia possa aiutare a gestirla, si vuole intanto ribadire che anche da un punto di vista scientifico si tratta di una malattia vera e propria, reale, nient’affatto “invisibile” come purtroppo è soprannominata. Lo stesso senso di invisibilità non deve corrispondere infatti a un pregiudizio di “malattia immaginaria”, ma semplicemente che è di difficile individuazione (i pazienti per esempio, al di fuori delle crisi dolorose, sembrano perfino in buona salute).
Ulteriori informazioni di acquisizione scientifica molto recente sono state diffuse durante l’incontro, come per esempio l’associazione dimostrata statisticamente tra Fibromialgia e malattie autoimmuni (LES-Lupus, Artrite reumatoide ecc) e perfino nei confronti di forme di Long-Covid.
Protagonista in quanto relatrice dell’evento la specialista reumatologa dr.ssa Lucia Fusconi, esponente dell’AISF Arezzo (Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica sezione di Arezzo, costituitasi a inizio anno), l’organizzazione che ha voluto questa iniziativa insieme all’Istituto Riabilitativo dei Padri Passionisti di Arezzo (Agazzi), al CTA Centro Terapia Antalgica di Arezzo, all’IFM Istituto Fisioterapico Michelangelo di Arezzo e alla nostra stessa Misericordia di Arezzo, che costituisce sede e punto di riferimento dell’AISF in Arezzo.
Insomma un incontro davvero molto interessante, da ogni punto di vista, cui i proponenti intendono già dare un seguito secondo un programma e relativa calendarizzazione di ulteriori iniziative di questo genere, per essere di riferimento a quanti siano stati o siano toccati da questa problematica.
Aggiorneremo di conseguenza il nostro pubblico: restate connessi!
Ultima revisione 16/5/2022
Questo sito utilizza i cookie. Continuando a navigare il sito accetti i termini e le condizioni previste per l'utilizzo dei cookie.
Leggi di più Accetto
Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)