La Misericordia di Arezzo ha partecipato con proprio automezzo speciale, un carico di medicinali e due operatori a un convoglio di aiuti umanitari sanitari diretto in Ucraina, con capofila il Comune di Arezzo, insieme ad altri enti e associazioni dell’aretino. L’espressione del gran cuore di tutta la nostra città.
Ore 4:12 di venerdì 22 aprile: partenza dal CCT – Centro Chirurgico Toscano. Ore 22:00 di domenica 24 aprile: rientro ad Arezzo. Missione compiuta! In mezzo, qualcosa come poco meno di quattromila chilometri di strada, tra andata e ritorno. Attraversati dopo quelli italiani i territori di Austria, Slovacchia, Polonia e Ucraina. Al ritorno transitati in Repubblica Ceca. Un viaggio del cuore che ha rassomigliato di più a un pellegrinaggio che a un semplice tragitto.
Molte le tappe, gli attimi e i luoghi salienti, scanditi da lapidarie comunicazioni con i due partecipanti della Misericordia di Arezzo – il rettore Ugo Bonelli e l’autista Serafino Mammoli, volontari – che hanno condotto un automezzo attrezzato sanitario della nostra Confraternita pieno di farmaci e materiale da medicazioni fino a destinazione in Ucraina, al fianco del Comune di Arezzo, insieme al Sindaco in persona Alessandro Ghinelli.
«Siamo ripartiti ora da Arnoldstein (Austria) dove ci siamo fermati per fare rifornimento…»
«Ora siamo incolonnati, in lento movimento, alla volta di Oswiecim…abbiamo visto passare anche la Croce Rossa Internazionale…»
«Arrivati a Oswiecim, dove il convoglio sosta per qualche ora di sonno, abbastanza distante dalla frontiera. Ci rimuoviamo domattina per raggiungere il confine.»
«Partiti alle 8:00 da Oswiecim, tra 100 chilometri siamo in frontiera.»
«Moltissimi mezzi militari, sia in andata sia in ritorno. Check point della Polizia polacca. Noi stiamo chiudendo in coda il convoglio. Ci fanno strada i Vigili del Fuoco di Oswiecim che ci aiuteranno a scaricare una volta in frontiera…»
E poi ecco gli inconvenienti: «Al momento siamo bloccati. C’è una fila di automezzi di almeno 25 chilometri! Ora hanno preso a farci passare avanti grazie all’intercessione dei Vigili del Fuoco polacchi…altrimenti saremmo rimasti lì chissà per quanto!».
Scopriranno solo dopo che al rientro sarà ancora peggio…«per riattraversare all’indietro il confine Ucraino la fila è di 50, forse anche 60 chilometri. Non fanno uscire. C’è gente che resta lì campeggiando in auto…con tutto ciò che ne consegue in termini di disagi, dato anche il meteo ancora inclemente…».
Poi tutto va a buon fine pure per riattraversare la frontiera – anche perché in effetti proprio oltre confine sono potuti andare solo due mezzi dell’intero convoglio umanitario, di cui uno guidato dallo stesso Sindaco Ghinelli e l’altro dal rettore Bonelli; uno dei due, un’ambulanza, è stata lasciata in dono a destinazione e i due hanno fatto rientro a bordo dell’altro – e tutto il viaggio di rientro ad Arezzo, per quanto lunghissimo, si è svolto senza intoppi.
Qui i primi link a stampa e tv locali – compresi i video – che hanno rilanciato la notizia in seguito alla conferenza stampa tenutasi in Comune di Arezzo martedì 26 tra le ore 15:00 e le ore 16:30.
«La missione che si è appena conclusa ci ha consentito di portare un aiuto concreto a chi ha davvero bisogno, ma soprattutto di portarlo direttamente a destinazione – ha affermato il Dott. Ugo Bonelli Rettore del Magistrato della Misericordia di Arezzo –. Siamo orgogliosi di aver testimoniato la solidarietà e la generosità della gente di Arezzo e delle Associazioni del territorio. L’Arciconfraternita della Misericordia che ho avuto l’onore di rappresentare in Ucraina ha raccolto le offerte dei tanti cittadini, della Fraternita dei Laici e del cantante e fondatore dei Negrita Paolo Bruni, meglio noto come “PAU”, che oltre alla sua ben conosciuta attività si diletta a dipingere opere molto apprezzate. PAU ha venduto attraverso un’asta online le copie della sua ultima opera intitolata “la ragazza di Kiev”, dalla quale ha ricavato oltre cinquemila Euro che ha donato alla Misericordia per l’acquisto di presidi sanitari da destinare all’Ucraina. Ebbene oltre a trasportare il materiale sanitario acquistato con le offerte di PAU e degli altri, abbiamo consegnato una copia della “ragazza di Kiev” al direttore dell’Ospedale di Sambir che, profondamente commosso come noi, ha assicurato che l’avrebbe esposta nel suo ospedale. Gli interventi di rete, soprattutto in questo delicato ambito, sono risultati vincenti e la sinergica fraternità di intenti di tutti i componenti della missione, che con piacere ho guidato, ci ha permesso di arrivare oltre confine, nonostante le innumerevoli difficoltà, per consegnare direttamente nelle mani del Vice Sindaco e del Direttore Sanitario del locale ospedale il nostro prezioso carico di aiuti, indispensabile per l’assistenza sanitaria degli abitanti della cittadina di Sambir. Sono certo che anche in futuro non verrà mai meno la tenacia e la determinazione di noi aretini, che pur se definiti da Dante botoli ringhiosi, siamo sempre pronti a tendere la mano a chi soffre o ha necessità, senza ringhi ma con una carezza, umanità e sincera solidarietà. A tutti coloro che hanno permesso questo intervento dico GRAZIE; o meglio, alla maniera delle Misericordie, “Che Iddio ve ne renda merito”!»
«Ha sede ad Oswiecim, la città polacca con noi gemellata, uno dei più grandi centri di accoglienza dei profughi ucraini, e con essa abbiamo attivato un contatto per capire come portare loro il nostro aiuto concreto. Abbiamo accolto le loro richieste e grazie alla straordinaria risposta di tanti, siamo stati in grado di portare lì ciò di cui hanno adesso più bisogno, ovvero una ambulanza destinata alla città ucraina di Sambir – a sua volta gemellata con Oswiecim – e con essa un carico consistente di medicinali e materiale sanitario. Sono veramente orgoglioso della mia città, capace di concretezza e di grandi slanci di generosità, forte di una solidarietà e di un volontariato in grado di fare la differenza. Una partecipazione spontanea che ha trasformato un atto simbolico in un sostegno reale, un gemellaggio che ha tradotto in azione il legame di fraternità stabilito con Oswiecim. Grazie a tutti coloro che a vario titolo hanno reso possibile questo risultato: Arezzo ha dimostrato di essere capace di grandi cose, pronta a dare il proprio contributo, nella speranza, che è di tutti, che questo drammatico conflitto che tanto lutto sta portando in Europa trovi al più presto un epilogo». È il Sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli a dare così la notizia della missione umanitaria che lo ha portato ad Oswiecim e Sambir con il consistente carico di aiuti a sostegno della popolazione ucraina, frutto di una raccolta fondi e di una azione di sensibilizzazione delle quali si sono fatti promotori il Comune di Arezzo e la Misericordia di Arezzo, che in poco tempo ha portato ad una risposta di straordinaria generosità. In tutto, oltre 10 mila euro raccolti, grazie ai quali sono stati acquistati prodotti farmaceutici, medicinali e dispositivi sanitari e medico-chirurgici specificatamente richiesti dall’ospedale della città ucraina di Sambir. Tre pulmini con il carico e con essi una ambulanza anch’essa destinata a Sambir, sono partiti da Arezzo nella notte tra giovedì e venerdì e hanno consegnato il giorno successivo alla frontiera tra Polonia e Ucraina. Ad attendere il sindaco Ghinelli e il rettore della Misericordia Bonelli, il vice sindaco di Sambir e il Direttore del locale ospedale Dr. Marchuk Conrad.
All'iniziativa umanitaria promossa dal Comune di Arezzo in collaborazione con l’Arciconfraternita della Misericordia di Arezzo, hanno aderito il Centro Chirurgico Toscano che ha donato l'ambulanza, Arezzo Calcio Femminile, Acli, MCL, OPI, Ginnastica Petrarca, Gran Priorato Santi Apostoli, Scuola Basket Arezzo, Casa Thevenin, ORA, Gruppo Scout San Marco, Polisportiva Puglia, Farmacia di Tregozzano, ognuno di questi enti e associazioni con diverse donazioni in medicinali, denaro, disponibilità dei mezzi di trasporto. Una iniziativa resa possibile anche grazie all’apporto e collaborazione di AFM che ha applicato uno scontro straordinario, IP di Claudio Marraghini, Serigrafia Junior Pack e officina SeRi. Con il Sindaco Alessandro Ghinelli e il rettore di Misericordia Ugo Bonelli hanno fatto parte della delegazione Simon Pietro Palazzo, Pierpaolo Chiaro, Serafino Mammoli, Simone Mannelli, Andrea Gallorini, Mario Landucci, Irene Di Bella e Marcello Piergentili.
Abbiamo chiesto personalmente a Serafino Mammoli, autista volontario della nostra Misericordia, cosa gli fosse rimasto più impresso dell’intera missione e la sua risposta a caldo è stata: «Di momenti e di aspetti che m’abbiano colpito ce n’è stati parecchi. Ma se devo indicarne uno sopra a tutti è stato accorgermi della perdita di dignità delle persone. Si poteva leggergliela nei volti, negli sguardi. Adulti e bambini. Mi è sembrata riflessa perfino nel comportamento degli animali domestici che alcuni sono riusciti a portarsi dietro fuggendo… È qualcosa che ti fa male dentro, qualcosa che non dimenticherò! È stato veramente bellissimo aver potuto fare qualcosa di concreto per loro.»
Ad analoga domanda il rettore Ugo Bonelli ha aggiunto: «…molte immagini tornano in mente, in maniera frammentaria ma estremamente vivida: la polizia polacca è in divisa normale, con la pistola d’ordinanza; quella ucraina è in tenuta da battaglia, giubbotto antiproiettile, elmetto speciale, armati (da guerra) fino ai denti; e certi “profughi di rientro”, giovani uomini che ritornano in ucraina dopo aver portato in salvo i propri cari; te ne rendi conto perché hanno appesi al collo o in cintura gli stivali da combattimento: rientrano nel loro Paese per andare in guerra! Ma in segno di speranza mi piace concentrarmi anche su un fatto della nostra missione: un alto funzionario di Stato aretino, che preferisce restare anonimo, mi aveva affidato personalmente un ingente quantitativo di farmaci acquistati di sua tasca in farmacia perché li consegnassi al direttore sanitario di destinazione: ebbene, l’ho fatto! Il direttore sanitario dell’ospedale di Sambir, il dottor Marchuk Conrad, ha potuto prendere in consegna dalle mie mani – oltre al resto – quel quantitativo di farmaci in particolare. Una grande soddisfazione per me, di cui fa parte il fatto di esserci riuscito con la Misericordia di Arezzo.»
NOTA: prima della partenza tutti i componenti hanno effettuato il tampone per il controllo anti-Covid. Tra le immagini di viaggio del servizio, alcuni dei momenti illustrati nel testo dai partecipanti, come il soldato dell’esercito ucraino che controlla minuziosamente – fucile a tracolla – il nostro furgone a fianco della ragazza interprete; l’uomo che rientra in Ucraina zaino in spalla con in cintura gli scarponi per andare a combattere; la ragazza affranta, in attesa da giorni al volante dell’auto nell’interminabile fila per uscire dall’Ucraina.
Per le fonti e le altre foto: la conferenza stampa pubblica tenuta dal Comune in sala rosa del palazzo Comunale di Arezzo, martedì pomeriggio 26 aprile 2022, presenti anche il Governatore della Misericordia di Arezzo e primo rettore della Fraternita dei Laici prof. Pier Luigi Rossi nonché il direttore del CCT Centro Chirurgico Toscano Dr. Stefano Tenti; e il relativo comunicato stampa del Comune di Arezzo.
Ultima revisione 27/4/2022
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Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)