La nostra partecipazione in immagini alla consueta Giornata del Volontariato, tradizionalmente dedicata in particolare al Volontariato nella Protezione Civile. Il raduno e le celebrazioni in Cattedrale con tutte le associazioni di categoria coinvolte e le autorità di Comune e Provincia.
Si è svolta così ancora una volta, sabato 12 febbraio, la tradizionale Giornata del Volontariato in cui gran parte delle associazioni impegnate nel Volontariato di Protezione Civile a livello comunale e provinciale si sono incontrate in più momenti, sia al mattino che nel pomeriggio e sera, presso il Duomo di Arezzo, al suo interno e sul sagrato.
Il raduno, sempre suggestivo nel caleidoscopio di colori degli automezzi speciali e delle divise delle svariate associazioni, nonché nei rispettivi labari da sfilata, ha avuto momenti di grande intensità, come di consueto molto suggestivi, sia per le parole espresse nelle varie celebrazioni soprattutto dal Vescovo Mons. Riccardo Fontana sia per lo spontaneo tornare con la mente a tutti i momenti che da 26 mesi si susseguono legati alla situazione pandemica e che hanno visto il Volontariato di Protezione Civile, come quello socio-sanitario, costantemente in prima linea nel proprio ruolo di supporto a quello delle istituzioni, in favore della cittadinanza.
Un periodo del resto tutt’altro che terminato e su cui gravano ancora molte incognite, per cui è stato naturale rammentare i frangenti più delicati e impegnativi appena trascorsi, quanto siano ancora presenti in noi e quanto abbiano messo a dura prova ogni risorsa umana del Volontariato associativo accanto ad autorità e istituzioni cittadine, anch’esse naturalmente presenti con mezzi e personale durante la Giornata.
Una Giornata, questa del Volontariato di Protezione Civile, che presenta infine uno stretto abbinamento spontaneo e molto intimo al periodo di celebrazione della Madonna del Conforto, non a caso Patrona dell'evento e della ricorrenza che racchiude. (Diverse delle immagini sono riprese proprio nella Cappella della Madonna del Conforto dentro la Cattedrale).
Ultima revisione 14/2/2022
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Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)