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Protezione Civile tra acqua e fuoco

Dalla teoria alla pratica in meno di 24 ore. Prove simulate di operatività per la Protezione Civile appena il giorno prima, con scenari di tipo alluvionale, che l’indomani hanno lasciato il posto a un intervento reale e complesso, un grosso incendio, con sviluppo e propagazione di fumi tossici.

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Dall’acqua al fuoco, nel giro di 24 ore. Che tuttavia – va ricordato – è proprio esattamente ciò che può accadere sempre. Ogni giorno. Perciò è così importante mantenersi preparati e in piena efficienza operativa.

Ma di cosa stiamo parlando nello specifico? È presto detto!

Appena domenica scorsa 24 ottobre abbiamo svolto una bellissima e interessante esercitazione di Protezione Civile, denominata PROTEUS 2021, che ha previsto la simulazione di alcuni scenari tipici, tra cui soprattutto quello alluvionale e di rischio idraulico; è stata l’occasione per rimettere alla prova attrezzature, mezzi speciali, procedimenti, protocolli, comunicazioni e quant’altro e – non a caso – è stata molto partecipata, confermando il grande entusiasmo che questo settore muove all’interno delle tante componenti del volontariato, specialmente dopo il periodo delle lunghe restrizioni COVID.

Ma a cosa servono le esercitazioni, basate solitamente sul criterio della simulazione (una rappresentazione finta ma verosimile della realtà) se non a tenere tutti quanti pronti ed efficienti di fronte all’eventualità che certi scenari si presentino davvero?

Ebbene, a distanza di una manciata di ore, nel tardo pomeriggio di ieri lunedì 25 ottobre, ecco che si sviluppa sul serio una situazione particolare: un incendio così intenso ed esteso, a danno soprattutto della ditta Galvanica Formelli – azienda dedita a lavorazioni galvaniche – da aver richiesto, oltre al massiccio impiego di squadre e mezzi dei Vigili del Fuoco, anche l’intervento di nostre ambulanze e soprattutto l'approntamento dell'UCS ovvero Unità di Comando Sanitario.

Tale mezzo speciale, ricordiamo, è quello stesso “ambulatorio mobile” in nostra dotazione, più noto a livello popolare come “camper sanitario”, che è stato utilizzato in tutta la Provincia di Arezzo per la somministrazione dei vaccini in collaborazione con la Asl Sud-est negli ultimi mesi, nonché per l'effettuazione dei tamponi durante il periodo più cupo dell'emergenza sanitaria, per quasi tutto il 2020.

Ora, è pur vero che di solito da queste pagine virtuali non inseguiamo la cronaca strettamente intesa, ma stavolta non potevamo esimerci dal rilevare per un verso la singolarità di questo accostamento tra simulazione e realtà e, per un altro, quanto nulla si possa mai dare per scontato nel pensare a eventi da Protezione civile: quello dell’incendio alla Galvanica non solo stamani è rimasto ancora attivo fino a tarda mattinata ma soprattutto, nelle concitate prime fasi di ieri, ha comportato una densissima e scura nube tossica, facendo salire il bilancio delle vittime a 4 persone intossicate che due nostre ambulanze d’emergenza, attivate dalla CO 118 e con l’appoggio dell’auto-medica, hanno avviato al pronto soccorso del San Donato.

E proprio l’attivazione pervenuta dal 118 ha richiesto specificamente l’impiego del suddetto Ambulatorio semovente UCS Unità Comando Sanitario, utilizzata quale postazione di prossimità all’area del rogo come ufficio mobile per la gestione sanitaria sul posto, avendo potuto così gli operatori sanitari lavorare in completa autonomia e sicurezza.

(Le foto allegate sono di provenienza varia e assortite casualmente tra l'esercitazione PROTEUS 2021 di domenica 24 ottobre 2021 e l'incendio alla Galvanica Formelli di lunedì 25 ottobre 2021).

Ultima revisione 26/10/2021

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