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Cerimonia densa di suggestioni, quella di stamani al Museo di Casa Vasari, per commemorare Filippo e Piero, le vittime del tristemente noto episodio di intossicazione da gas all’Archivio di Stato. Una significativa donazione per noi a sostegno dei compiti di soccorso che svolgiamo ha reso particolare l’evento.
Si è svolto stamani alle ore 10:30 un evento commemorativo, in sé piccolo ma molto suggestivo e carico di significativi risvolti diversi dal consueto, senza dubbio assai profondi.
Il tutto è accaduto nel giardino pensile di Casa Vasari, proprio sopra il museo omonimo, un angolo di Arezzo semplicemente speciale, nell’occasione chiuso al pubblico per circa un’ora.
Alla presenza dei familiari e dei molti amici di Filippo e Piero; di Luca Baldini per OMA-Orchestra Multietnica di Arezzo; della Direttrice dell’Archivio di Stato di Arezzo, dr.ssa Ilaria Marcelli.
L’Ensemble Vocale Tourdion si è esibita in un piccolo ma prezioso concerto di canti e antiche strumentazioni particolari.
Le esibizioni sono state precedute dalla presentazione della responsabile dei Beni Culturali che si è occupata degli aspetti organizzativi e relativi alla comunicazione, Dr.ssa Rossella Sileno.
La Misericordia di Arezzo è stata presente, invitata quale assegnataria di una donazione speciale che è stata destinata all’acquisizione di 2 nuovi rivelatori individuali di gas tossici e 3 zaini portatili da primo soccorso.
L’evento è dunque culminato con l’assegnazione alla nostra rappresentanza di tali presidi, che per i nostri soccorritori d’ambulanza rappresentano fondamentali strumenti di operatività a bordo dei mezzi di soccorso, per di più soggetti a elevata usura e connessa necessità di frequente ricambio.
Grazie anche all’ambientazione davvero speciale e all’atmosfera raccolta e sobria l’evento è risultato in più momenti molto emozionante per tutti.
Un modo complessivamente diverso per dare un senso e una continuità in più al caro ricordo degli scomparsi.
Ultima revisione 20/9/2020
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Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)
