La partecipazione della gente - per la maggior parte giovani e giovanissimi - ai test sierologici rapidi in piazza Vasari nelle due serate venerdì 28 e sabato 29 agosto ha registrato il tutto esaurito.
Sono state due serate esaltanti per il livello di partecipazione registratosi tra la gente, segno inequivocabile anche del grande senso civico degli aretini e di chi pur come turista o ospite frequenta i nostri luoghi del cuore in questi giorni.
Si sono viste file interminabili di giovani richiedenti il test sierologico snodarsi per la diagonale della piazza perpendicolare più o meno a quella che il cavaliere percorre nelle carriere della Giostra del Saracino; ordinatamente in doppia fila affiancata per mantenere il giusto distanziamento, mascherina indossata, armati di pazienza per tempistiche d’esecuzione non certo comode e conseguenti attese di anche più di un’ora.
Nel complessivo delle due serate si è calcolato un numero di test rapidi eseguiti – com’è noto, si è trattato di quelli con la tecnica cosiddetta del pungi-dito, tipo stick glicemico – di circa 400 (quattrocento) almeno, grazie alla collaborazione congiunta tra Croce Rossa di Arezzo, Croce Bianca di Arezzo, Croce Bianca di Rigutino e la nostra Misericordia di Arezzo.
Torneremo nel prossimo articolo sulle differenze valoriali in gioco – che in tanti, troppi ancora ci chiedono – tra i vari tipi di test e tamponi eseguiti in questi giorni nelle postazioni di piazza all’aperto, secondo le varie iniziative in corso: ma dobbiamo intanto un plauso a tutti coloro che hanno collaborato con un così spiccato senso civico, perché il contributo dell’iniziativa alla collettività in termini epidemiologici è encomiabile.
Del resto possiamo già anticiparvi che l’intera iniziativa avrà una replica assai presto, in uno dei prossimi weekend, anche se ancora non sappiamo quale.
Queste foto, volutamente miste da entrambe le serate appena svolte, intanto parlano da sole.
Ultima revisione 30/8/2020
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Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)