L'uscita pubblica delle due sante, dopo tanti secoli di dimora presso la chiesa della parrocchia di Badia in Arezzo a loro intitolata, ha sancito ieri nelle parole del Vescovo Riccardo Fontana il simbolo della rinascita dopo la crisi.
Pochi eventi possono definirsi senza precedenti come questo. Ieri, lunedì 27 luglio, la nostra cittadinanza ha potuto assistere e partecipare a un corteo originato in piazza della Badia ad Arezzo, dopo una santa messa solenne alle ore 17:30, alla presenza del parroco di Badia nonché correttore spirituale della Misericordia di Arezzo padre Francesco; corteo culminato in raduno nella parte alta di Staggiano e dipanatosi da lì a piedi fino alla chiesa della parrocchia di Staggiano stessa dove alle 19:30 si è tenuta un’altra santa messa solenne celebrata dal Vescovo Riccardo Fontana in persona nel grande campo all’aperto della parrocchia omonima di padre Giovanni, la più a oriente della città...il lato da cui ogni mattino sorge il sole.
Nell’omelia il Vescovo ha ricordato il percorso storico delle due sante, giovanissime “principesse”, vergini e martiri, le cui reliquie furono volute ad Arezzo la bellezza di 1.200 anni fa (fine del IX secolo) dal Vescovo Giovanni di allora.
Anche all’epoca c’era stato un periodo particolarmente cupo per la città e l’installazione delle reliquie delle due sante fu voluta per costituire una sorta di stimolo morale, nel tentativo di suscitare e accompagnare un anelito di rinascita nella popolazione.
Gli stessi nomi delle due sante ne facevano – e ne fanno – i simboli ideali: “Flora”, la “primavera”; e “Lucilla”, la “piccola luce”. Una combinazione di valori fondamentale per significare tutti quelli necessari a ricostruire una motivazione diffusa al risollevarsi, appunto; per una nuova ricrescita. Una ripartenza.
Così come oggi, dopo tanti secoli, le due sante Flora e Lucilla hanno dunque potuto compiere un piccolo, grande viaggio fuori dalla loro dimora, per farvi ritorno dopo la bella cena conviviale sotto le stelle nella polisportiva della parrocchia di Staggiano, aperta a tutti i parrocchiani di Staggiano e della Badia, nonché ai componenti della Misericordia di Arezzo e del gruppo Fratres donatori sangue che – insieme alle altre associazioni di cui vedete i labari rituali nelle foto – hanno accompagnato e assistito con uomini e mezzi a quella che è stata (non per caso) la prima vera processione classicamente intesa dopo il lock-down.
Anche questo è un omaggio di speranza al coraggio e al senso dello stare insieme d’una intera comunità che vuol rinascere a nuova vita.
In foto di apertura: il governatore della Misericordia di Arezzo Antonio Bilotta insieme con il parroco della Badia e correttore spirituale della Misericordia di Arezzo padre Francesco Bartolucci, davanti al carro tradizionale trainato da buoi che reca i busti delle reliquie delle SS. Flora e Lucilla.
(Una curiosità che potete cogliere nelle foto che ritraggono i due mezzi busti delle sante, relativamente al colore molto scuro dei loro bei volti: si tratta d’una brunitura dovuta al naturale invecchiamento, a causa dei processi ossidativi dell’argento di cui sono costituiti.)
Ultima revisione 28/7/2020
Questo sito utilizza i cookie. Continuando a navigare il sito accetti i termini e le condizioni previste per l'utilizzo dei cookie.
Leggi di più Accetto
Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)