Ovvero, quando 'Le parole usate definiscono da sole i valori trasmessi e lo spirito con cui è stato svolto il servizio.'
È notoriamente costume e tradizione, nella Misericordia di Arezzo, svolgere ogni collaborazione animata dal più tipico spirito di volontariato; il che implica, di conseguenza, che non lo si faccia mai per ottenere neppure un grazie, né un momento di visibilità in più.
Tuttavia, talvolta le cose accadono così spontaneamente – anche le manifestazioni di gratitudine che ci giungono – che chiedono e meritano di essere riportate.
È successo anche questa volta in cui, a fronte di un servizio effettuato pochi giorni or sono, un componente di un nostro equipaggio è stato fatto oggetto di un particolare pensiero di gratitudine da parte dell’utente del servizio.
Il Comandante della Compagnia Attiva – ruolo che nella Misericordia sovrintende all’attività volontaria degli operatori – l’ha notificato nel gruppo Fb omonimo insieme a quanto segue, autorizzandone poi la pubblicazione anche sulla nostra pagina pubblica:
«Con orgoglio e grande piacere partecipo a tutti il bellissimo messaggio giunto per ringraziare dell'operato di un equipaggio della nostra Misericordia.
Le parole usate definiscono da sole i valori tramessi e lo spirito con cui è stato svolto il servizio.
(firmato: Il Comandante della Compagnia Attiva):
". . . buongiorno.
Volevo ringraziarti nuovamente per il vostro intervento per mio padre.
Indipendentemente dalla professionalità – che non la scopro certo io – la cosa più bella è stata la vostra delicatezza e la vostra premura nei confronti del paziente.
Ve ne sono veramente grato e spero tu possa condividere questo mio pensiero con i tuoi colleghi.
Anzi mi piacerebbe in qualche modo sui social farvi un piccolo ringraziamento pubblico.
Grazie ancora . . . e buona giornata"»
Ultima revisione 21/7/2020
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Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)