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Bambini e lock-down: pillole di genitorialità

Nel lunghissimo lock-down che tutti abbiamo subito c'è stata una categoria, quella dei bambini, poco o nulla considerata. Eppure non certo esente da rischi - e forse danni - di tipo psicologico ed educativo. Sentiamo in merito gli esperti del servizio di consulenza psicologica telefonica.

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Avete fatto caso che durante la fase del lunghissimo lock-down cui siamo stati tutti sottoposti a causa del problema pandemico da COVID-19, dei più piccoli, dei bambini, pochissimi (per non dire nessuno) hanno parlato?

Ebbene, d’accordo che ciò sia dipeso in buona parte dal fatto che al centro delle maggiori preoccupazioni per gli esiti patologici della COVID19 sull’organismo c’erano – e ci sono – prevalentemente gli anziani, al confronto dei quali i più piccoli o giovanissimi sono risultati statisticamente quasi solo sfiorati da forme gravi dal punto di vista dei sintomi fisici.

Ma che conseguenze può aver provocato una fase tanto lunga di confinamento forzato tra le mura domestiche sui bambini? E la concomitante chiusura delle scuole, d’altronde inevitabile? E ci sono state differenze in base alle varie età dello sviluppo? O in base ad altre differenze situazionali?

Insomma, un po’ di domande vien da farsele, non trovate? Così ne abbiamo rivolte alcune anche ad esperti dei vari servizi che la nostra associazione ha promosso – insieme ad altre – proprio in questo periodo, nella convinzione che abbiano potuto interessare in taluni casi anche i bambini, sebbene magari ciò non sia mai arrivato alle luci della ribalta sui vari media.

Ne abbiamo parlato con il servizio di assistenza psicologica telefonica avviato insieme a FIDAPA e quella che segue è la risposta delle tre psicologhe che hanno seguito più da vicino la cosa alla domanda: scuole chiuse: quali conseguenze sulla famiglia?” Ecco dunque la testimonianza delle dr.sse Benedetta Chimenti (al centro nella foto d’apertura), Gioia Gori (a sinistra) e Chiara Castracani.

Anticipazione: se ne trae una serie di “pillole di genitorialità” che possono tornare utili non solo ai genitori stessi bensì a tutte le figure adulte di riferimento dei più piccoli.

I nonni, una risorsa preziosa

La presenza dei nonni è senza dubbio una figura di conforto, non solo nellaccudimento e nella cura dei nipoti, ma anche perché la loro presenza rappresenta una risorsa da un punto vista pratico ed emotivo soprattutto in questo periodo di pandemia in cui le scuole sono chiuse e molti genitori hanno fatto rientro al lavoro.

I nonni possono sperimentare fatica per la gestione quotidiana dei nipoti tuttavia va ricordato che il tempo trascorso con loro lascerà nella memoria dei nipoti tracce e ricordi indelebili. Attraverso i nonni, che raccontano aneddoti e dispensano consigli sulla base della loro saggezza ed esperienza, i bambini si costruiscono una concezione del passato. Infatti, i nonni possono trasmettere esperienze e valori e agire come figure di richiamo essenziali per il raccordo con la tradizione e la storia recente della famiglia.

I nonni sono davvero un patrimonio prezioso per ogni bambino e le attività da poter fare insieme sono tante, se siete a corto di idee ve ne ricordiamo alcune: preparare una torta insieme, prendersi cura di un orto, trasmettere il piacere di una bella passeggiata allaria aperta, raccontare aneddoti del proprio passato di cui i bambini sono assetati.

E se la nostalgia dei genitori prende il sopravvento, i nonni possono concordare appuntamenti durante la giornata, con delle videochiamate; questo può servire a mantenere un filo diretto con mamma e papà ma anche a rendere i nonni più tecnologici.

Inoltre, va ricordato che il bambino, lontano dai genitori, ma sotto lo sguardo attento e amorevole dei nonni, sperimenta, pian piano, la propria autonomia, in un ambiente diverso dal solito, dove ha lopportunità di fare nuove tipologie di esperienze.

Importante che al mattino nel passaggio delle consegne, non vengano esposti a rischio di contagi né vengano sovraccaricati di responsabilità proprie dei genitori.

Dott.ssa Benedetta Chimenti

Prendersi cura di sé…

Normalmente la nostra vita è fatta di un luogo per ogni cosa: un luogo per essere genitore, un luogo per essere amante, un  luogo per essere partner, amico, professionista, lavoratore. Durante l’isolamento abbiamo vissuto il collasso, in un solo spazio, di tutti questi ruoli, così che si sono intersecati fra loro. L’unico limite rimasto è il pulsante muto su “Zoom”.

In questo momento, in cui le restrizioni si sono allentate e abbiamo potuto tutti fare un sospiro di sollievo, i figli sono ancora a casa, perché le scuole restano chiuse.

Anche in questo caso quindi, è utile ribadire l’importanza dei confini all’interno della famiglia, dei ruoli, della routine. Ci deve essere il più possibile, una separazione tra il giorno e la sera, la settimana e il fine settimana, il lavoro e il tempo libero. La routine crea struttura, porta un senso di ordine in un mondo così caotico e insicuro.

Quello che è accaduto durante l’isolamento può avere un significato cruciale perché ci ha permesso di avere una visione allargata di quello che fa il nostro partner, ha reso visibile tutta una quota di lavoro invisibile che prima ignoravamo. Abbiamo scoperto finalmente chi è che ci stira le camicie e abbiamo capito finalmente che lavoro fa il nostro partner. Un altro aspetto molto importante da non dimenticare, anche in questo momento di ripartenza è la curiosità. L’essere curiosi del nostro partner e di tutto quello che fa ci permette di instaurare una forte connessione con lui.

In questo momento, è ancora più fondamentale, passare da “io e te” al “noi” e pensare a cosa fa stare bene quel “noi” che è la nostra relazione, cosa la nutre, cosa l’alimenta.

Ritagliarsi quindi uno spazio seppur piccolo, solo per noi, è fondamentale, per chiedersi “Cosa ci fa stare bene?”.

Dott.ssa Gioia Gori

…Per prendersi cura dei figli

Se penso ai bambini, alla loro educazione, la parola che subito mi viene in mente è PREVEDIBILITA’. Quanto è importante per loro, ma anche per noi sapere cosa ci aspetta nel pomeriggio o l’indomani.

Non a caso fin dal nido le attività dei più piccoli vengono strutturate in routine quotidiane, che si ripetono tutti i giorni, con la funzione di fornire loro quella sicurezza di cui hanno bisogno.

Ecco oggi se, invece, penso a come è stata stravolta la nostra vita, la nostra quotidianità a causa della Covid-19, la parola che mi viene in mente è il suo contrario, IMPREVEDIBILITA’.

“Andiamo o non andiamo a lavorare? I bambini, come e quando andranno a scuola? A chi si lasciano? Come organizziamo la giornata?”

Quanto è difficile quindi adesso fornire prevedibilità, e così sicurezza ai bambini se anche noi adulti non abbiamo delle certezze e ci sentiamo fragili e impotenti rispetto a questa situazione.

Come è importante per noi adulti riconoscere le nostre paure, senza minimizzarle, imparare a dialogare con loro, rispettarle per poter accogliere quelle dei propri figli e accogliere, ad esempio, il disagio di un bambino a cui il miglior amico nega l’abbraccio, riuscendo a stare con quella sofferenza senza cadere nella trappola di criticare l‘altro. Ai genitori che mi chiedono ma come si fa a spiegare loro l’utilizzo delle mascherine, le modalità con cui dovranno rientrare a scuola è importante ricordare che i bambini sono molto resilienti e che accettano le cose nella misura in cui lo hanno fatto i genitori. Mi viene in mente come quando in aereo le hostess illustrano come, in caso di emergenza, bisogna mettere in sicurezza prima se stessi per assicurare di poter farlo agli altri.

Dott.ssa Chiara Castracani

 

Ultima revisione 4/6/2020

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