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Santa Rita celebrata nel chiostro della Badia

Domenica scorsa, 22 maggio, giorno di Santa Rita da Cascia, patrona della parrocchia della Badia in Arezzo, le funzioni religiose - finalmente riaperte - si sono svolte nella suggestiva cornice del chiostro conventuale attiguo alla chiesa. Immagini da un giorno speciale.

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Questo magnifico angolo di Arezzo, ex complesso conventuale oggi sede dell’Istituto Superiore Fossombroni (Ragioneria), è stato teatro delle celebrazioni del giorno di Santa Rita da Cascia, che è anche la patrona della Parrocchia della Badia: nell’omonima chiesa, intestata alle SS Flora e Lucilla, c’è infatti una splendida raffigurazione della “Santa delle imprese impossibili” (sorta di soprannome con cui Santa Rita viene da sempre indicata dai devoti al suo culto), che per l’occasione è stata esposta ai fedeli internamente alla chiesa, alla destra dell’altare maggiore.

Sempre nella chiesa si sono svolti alcuni momenti salienti della giornata di celebrazioni, tra cui il “bacio” al reliquiario da parte dei fedeli e pellegrini arrivati – come sempre – un po’ da ogni dove (sebbene stavolta quasi solo dai dintorni), e la benedizione delle rose, il fiore della Santa per eccellenza.

Ma il clou della giornata-evento s’è verificato con la possibilità ritrovata di svolgere le sante messe aperte al pubblico, nel chiostro interno della Badia, uno spettacolare porticato che fa da perimetro alla piazzetta interna, da un lato della quale è stato posizionato l’altare.

Tutto intorno, sotto il porticato, sono stati ospitati i fedeli, ciascuno a distanza di bio-sicurezza dagli altri, in numero massimo contingentato a 200 (duecento) partecipanti.

Le sante messe sono iniziate con quella delle 7:30 del mattino, per culminare con la più attesa, delle 18:30, officiata dallo stesso vescovo Riccardo Fontana.

Volontari della parrocchia hanno reso possibile la cosa, lavorando alacremente nei giorni precedenti alla completa ripulitura degli ambienti, alla loro igienizzazione, alla disposizione delle sedute e degli impianti ecc.

Così come i volontari della Misericordia si sono prestati a svolgere per tutto il giorno il servizio di assistenza socio-sanitario all’ingresso della chiesa e del chiostro, creando percorsi interni orientati – in modo da far mantenere sempre il distanziamento interpersonale –, la misurazione della temperatura corporea all’accesso mediante termo-scanner, l’igienizzazione delle mani presso il dispenser con l’apposito gel, le indicazioni date ai tanti fedeli intervenuti.

Il significato delle “imprese impossibili” attribuite storicamente alla Santa è stato da più parti – anche durante le bellissime omelie – messo simbolicamente in parallelo con l’avvenuta riapertura delle funzioni religiose al culto del pubblico “in presenza”: la speranza in un cambiamento che ci trovi rinnovati, come la luce dell’uscita dal buio periodo del lock-down anti-contagio.   

Ultima revisione 27/5/2020

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