I dettagli dello straordinario contributo che questo nostro mezzo speciale ha dato e sta dando sempre di più nelle operazioni di 'sorveglianza attiva' sul territorio. Soprattutto nella prospettiva dell'annunciata 'Fase 2'.
Era il 28 febbraio scorso quando siamo usciti per la prima volta su queste pagine virtuali con un articolo che forniva anteprime sul nuovo servizio da poco partito e svolto dal nostro ambulatorio mobile medico-infermieristico in funzione anti-Covid19.
Allora si trattava esclusivamente di accompagnare due infermieri ASL dal distretto di pertinenza fino alle abitazioni di sintomatici conclamati in storia epidemiologica personale di contatti di primo grado con contagiosi; detto più in breve, “sospetti di Covid19”, almeno in base ai criteri prevalenti in vigore al momento. A queste persone quindi veniva così eseguito il test-tampone a domicilio.
Poi siamo tornati circa un mese dopo in argomento, il 21 marzo, con ulteriore articolo, quasi a ridosso del picco epidemico; in tale articolo si dava un quadro di quali fossero diventati gli impieghi prevalenti di questo servizio, già ampliatisi in maniera considerevole.
In sostanza l’utilizzo si andava spostando dall’accertamento eseguito a domicilio solo sui sintomatici verso l’aggiunta dell’esame dei loro contatti anche se con sintomi lievi (i cosiddetti “paucisintomatici”) o addirittura privi di sintomi (“asintomatici”).
In più, c’era la nuova modalità del cosiddetto “drive-through” in cui i convocati arrivano in auto alla postazione del gazebo ASL all’aperto dove il personale preposto esegue il prelievo rino-faringeo per il test-tampone senza far scendere le persone dalla propria auto: in queste postazioni il camper sanitario può costituire un appoggio tecnico-logistico di assoluto rilievo, non solo come punto di equipaggiamento degli operatori, bensì anche di loro minimo ristoro (l’habitat interno è riscaldabile o refrigerabile, e a zone, secondo la stagione), ufficio da campo (è dotato di connessione, prese di corrente, mini-scrivania ecc) e conservazione temporanea dei tamponi mediante loro stivaggio nel frigo di bordo.
In definitiva, la presenza di questo mezzo così particolare ha accompagnato ogni fase del progressivo ampliamento dei test-tamponi – come avevamo preannunciato fosse auspicabile – proprio quale nuova strategia di individuazione sempre più precoce dei positivi asintomatici anche al fine di rendere più mirati e meglio tracciabili gli isolamenti davvero indispensabili.
Questo ampliamento della politica di tracciamento – che sta proprio in questi giorni per completarsi con l’adozione della famosa App – ha implicato quindi che i test-tampone siano stati estesi sempre più a categorie a maggior rischio di contagio (come alcune fasce di operatori sanitari) e a istituti di comunità di persone implicitamente in condizioni di maggior pericolo, come le RSA – Residenze sanitarie assistenziali.
Così il coinvolgimento del nostro ambulatorio mobile si è ormai consolidato, fino a rappresentare un presidio organizzativamente strutturato, con impiego praticamente giornaliero ad estensione su tutta la nostra Provincia.
Un presidio di mobilità sanitaria sul territorio che si renderà presumibilmente sempre più utile e necessario, specialmente nell’eventualità di riaperture (anche solo parziali) delle attività nell’ormai prossima “Fase 2”, che dovrà essere accompagnata da una “sorveglianza attiva” ancor più attenta e ampliata rispetto al periodo del lock-down.
Questo mezzo, da solo, è stato capace di permettere anche fino a 150 prelievi-tampone al giorno: moltissimi, se considerati riferiti a 1 solo mezzo!
Quel che si dice un vero fiore all’occhiello, in favore di tutta la comunità: un pensiero di particolare soddisfazione che condividiamo volentieri con "Eventi Sociali - muoversi e non solo", l'agenzia promotrice del progetto di raccolta fondi che permise l'acquisizione di questo ambulatorio mobile destinato in uso alla Misericordia di Arezzo.
Ultima revisione 29/4/2020
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Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)