Cosa può essere più forte di un virus sconosciuto che non ci dà tregua e si insinua tra noi e i nostri affetti senza alcun riguardo? È l'amore, l'unione, seppur da lontano; e la forza che ci accomuna. Sono queste le cose che ci fanno sperare in un domani migliore.
La comunità di Arezzo ha dimostrato fin da subito, con tantissime donazioni, che nessuno è solo e che insieme ce la faremo.
Oggi siamo qui a ringraziare in particolare “La Valigia dei Sorrisi”, il gruppo di clown dottori della Misericordia di Arezzo, che è voluto essere presente in questo momento difficile per aiutare i suoi confratelli della Misericordia stessa.
Grazie anche alla donazione della Valigia dei Sorrisi è stato possibile infatti acquistare un prezioso “ozonizzatore”, apparecchio portatile a ozono (lo vedete in foto), indispensabile per la sanificazione e la disinfezione delle ambulanze e di alcuni apparati; nonché in aggiunta una buona quantità di DPI dispositivi di protezione individuali (tipo mascherine, occhiali, guanti e visiere) utilizzabili sia dagli operatori che dai pazienti.
In particolare, la donazione disposta dalla Valigia dei Sorrisi per l’acquisto suddetto è originata dai proventi rimasti dello spettacolo di dicembre 2018, più quanto pervenuto dalla scuola media Giorgio Vasari, più il contributo diretto dei componenti clown dottori stessi.
Infine, la Valigia dei Sorrisi ha acconsentito che il contributo così messo insieme potesse essere integrato con quello offerto negli stessi giorni dal “gruppo FratresArezzo” – che è il gruppo interno di donatori di sangue della Misericordia di Arezzo – in modo che il tutto potesse essere finalizzato ancor meglio all’acquisto della medesima apparecchiatura e dello stesso genere di materiale di protezione sanitaria.
Tutti presidi di cui c’è giusto adesso il massimo bisogno e dei quali si avverte pesantemente la mancanza proprio in questi giorni di emergenza da pandemia di COVID-19.
Anche per questo il sentimento di gratitudine che vogliamo esprimere alla Valigia dei Sorrisi è ancora più intenso. “Che Iddio ve ne renda merito!”
Ultima revisione 4/4/2020
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Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)