Un saluto e un ringraziamento fraterno a tutti i Volontari, nostri e di ogni altra organizzazione, che in questi giorni sono parte essenziale nel contrastare COVID19. Anche se non sempre sui media è riportata l'essenzialità del loro ruolo.
Siamo all’ultimo giorno di un mese di marzo 2020 che è stato il più drammatico vissuto finora dal nostro Paese in questa pandemia. E che speriamo lo rimanga, dati i timidi segnali in grado di far sperare nell’imminente mese di aprile quale possibile portatore di giorni migliori, se non addirittura di vera e propria svolta.
Così vorremmo stavolta utilizzare queste pagine virtuali per rivolgere il nostro abbraccio fraterno, la nostra profonda riconoscenza, a tutti coloro che, nell’immenso valore della gratuita spontaneità del gesto, scelgono di spendersi ogni ora, giorno e notte, nei nostri servizi: i Volontari!
Già, i Volontari: tutti “quelli delle ambulanze”, come ci chiamano i media, nelle rare volte che si ricordano di citare il nostro ruolo, in realtà di supporto essenziale al settore pubblico.
I nostri Volontari, come quelli di tutte le altre organizzazioni e associazioni di simile scopo, che come noi si mantengono costantemente al fianco della nostra intera comunità.
E nel chiamarla così, “comunità”, ci riferiamo naturalmente in primis ai nostri concittadini, ma anche a ogni altro connazionale, vicino o lontano che sia.
Questo pensava l’equipaggio della Misericordia di Arezzo che una delle scorse notti, rientrando da un intervento, è transitato in centro storico e, al cospetto di questa scena che vedete nella foto d’apertura, ha deciso d’immortalarla, nelle sue autentiche tinte dell’illuminazione tricolore, in quell’ora tanto muta e solitaria.
Sta a simboleggiare un’eco di solidarietà dal cuore: “L’Italia che combatte siamo anche noi!”
Ultima revisione 31/3/2020
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Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)