C'era anche la Misericordia di Arezzo, e con molti mezzi e volontari, per parecchie ore sotto la pioggia battente, per soccorrere, scongiurare danni, confortare, mettere in sicurezza. Anche se 'qualcuno' non se n'è accorto e l'ha omesso. Portando solo 'altri' sotto le luci della ribalta.
D’accordo che “Il bene si fa in silenzio…” e che uno dei nostri valori fondanti consiste nell’espressione “La solidarietà non ha volto…”, ma vogliamo – anzi, dobbiamo – rilevare quanto segue.
Negli interventi per esondazioni e allagamenti tra la serata di sabato 16 novembre e domenica 17 novembre pomeriggio, precisamente dalla mezzanotte del sabato e fino alle 15:30 della domenica, sono stati impegnati, su attivazione della Protezione Civile, 2 (due) nostri mezzi speciali fuoristrada (uno dei quali tra l’altro ha pochi consimili a livello nazionale quanto a caratteristiche tecniche di specializzazione), carrelli trasporto motopompe, gruppi elettrogeni, torre faro e naturalmente idrovore, oltre a 12 (dodici) operatori qualificati volontari alternatisi ininterrottamente alle varie operazioni, per l’intera durata dell’emergenza.
Inoltre, un nostro comunicato pubblico è stato lanciato già a metà giornata di domenica, a operazioni ancora in corso, sia sul nostro sito istituzionale sia rilanciato sulla corrispondente pagina Facebook (qui il link: https://www.misericordiaarezzo.it/flat/page.asp?az=vwp&IdPag=433&IdCat=26), con tanto di 12 foto scelte tra quelle realizzate dal nostro personale sul posto, soprattutto in zona Bagnoro.
In tali pubblicazioni, come avrete potuto leggere, abbiamo citato oltre alla nostra Misericordia anche TUTTI gli altri partecipanti alle operazioni, sia le associazioni private, sia i corpi istituzionali, come facciamo sempre.
A fronte di tutto questo assistiamo sia ieri, lunedì, sia oggi stesso, a enormi spazi pagina delle due maggiori testate cartacee cittadine dove in testo e/o foto campeggiano più volte ripetuti nome, cognome e logo SOLO di altra organizzazione (a parte il corpo istituzionale dei Vigili del Fuoco).
Né ci pare un’attenuante il fatto che negli articoli di lunedì ci si riferisca come zonazione in prevalenza all’area di viale Santa Margherita, visto che i toni dei titoli e dei sommari che caratterizzano con la foto d’apertura il biglietto da visita della notizia ne annunciavano un profilo globale; e visto altresì che – per esempio – proprio al Bagnoro le conseguenze del maltempo non sono certo state da meno.
In più, la giornalata di oggi che vedete in foto, ultima in ordine di arrivo, rincara la dose, parlando nel titolo proprio del Bagnoro ma sempre associandolo in foto alla SOLA altra organizzazione.
Con questa doverosa premessa, visto che altri non hanno riferito con completezza lo svolgimento dei fatti, crediamo sarebbe il caso di finirla con una simile, evidente parzialità nel riportare notizie altrettanto evidentemente incomplete! Correttezza avrebbe voluto che o si comprendesse tutti sotto un’espressione generale – tipo “il sistema di Protezione Civile” – che permettesse di non citare nessuno, oppure si dicesse altrettanto chiaramente almeno chi c’era, elencando TUTTE le organizzazioni che hanno partecipato con impegno almeno pari all’unica citata. Così come tutte le zone principali interessate. Era chiedere troppo, come lettori che si aspettano di venir informati?
Nel momento in cui un organo d’informazione decide di occuparsi di un argomento, notizia, evento o accaduto che sia, specialmente in temi di tanta delicatezza e rilevanza come quelli in oggetto, non dovrebbe forse preoccuparsi di una più adeguata equità tra la visibilità data ai vari soggetti in campo? E di una maggior completezza nel riporto dei fatti ai propri lettori? Facendo attenzione a non accreditare neppure involontariamente impressioni sbagliate su come si siano svolte davvero le cose?
Oppure dobbiamo ripensare al seguito del motto che, dopo “Il bene si fa in silenzio…”, conclude con “…tutto il resto è palcoscenico.”? O dubitare che viale Santa Margherita sia più in vista del Bagnoro? O che non possa più ritenersi un caso che certe testate non abbiano MAI dedicato un contenuto al nucleo e alle attività di Protezione Civile della Misericordia di Arezzo?
Mentre speriamo di esser stati letti fin qui, restiamo naturalmente a disposizione di chiunque, per qualsiasi chiarimento o approfondimento su quanto sopra segnalato, magari in vista di ulteriori articoli.
Intanto lo dovevamo comunque ai nostri lettori, anche come ringraziamento verso i nostri Volontari, per far sapere a tutti i concittadini come e quanto si sono prodigati davvero senza risparmio di forze e risorse per aiutare molti aretini a mitigare le conseguenze del maltempo.
Ultima revisione 19/11/2019
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Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)