La più numerosa compagine della nostra Misericordia è ormai prossima alla partenza per il proprio periodo di volontariato presso la sede della Misericordia di Terrasanta, a Betlemme.
Si tratta del gruppo di volontari della Misericordia di Arezzo più numeroso finora spontaneamente formatosi per recarsi tutti assieme alla sede della Misericordia di Terrasanta, in Betlemme, ove svolgere una settimana di servizio di assistenza sociosanitaria – dal 9 al 16 settembre p.v. – negli istituti seguiti dalla stessa Misericordia di lì.
Un’esperienza di volontariato nel sociale – com’è ormai noto da chi c’è già stato – senza dubbio assai particolare e dal valore certamente universale.
La stessa ragione per cui verrebbe da pensare che sia naturale crearsi chissà quali aspettative, prima di una partenza del genere.
Così l’abbiamo domandato anche ai nostri (Loredana Vecchione, Fabio Checcacci, Adinolfo Lucchesi, Sergio Bianchini e Domenico Baldini) e la voce di Loredana Vecchione assicura di esprimersi in risposta anche per gli altri: «In verità non ho alcuna aspettativa particolare, anzi… ho cercato di non farmene proprio! Spero solo di poter fare del bene, il più che mi sia – e che ci sia – possibile. Certo, da questo punto di vista una settimana è perfino poca. Ma contiamo sul fatto che, seppur in quei pochissimi giorni, noi saremo tutto ciò che potrà fare la differenza, per molta gente bisognosa e per chi se ne occupa. Ed è così per tutti i gruppi delle Misericordie che si recano a svolgere lì questo servizio. Dopotutto è sempre la qualità che conta, più che la quantità… Come del resto avviene nel volontariato di qua: ognuno offre il proprio tempo libero disponibile, e cerca di occuparlo nel sociale meglio che può.»
La stessa Loredana ci congeda così: «Siamo un gruppo magnifico in quanto molto affiatato da una pregressa lunga conoscenza reciproca e sappiamo di essere mossi dalle stesse motivazioni interiori. Anche per questo viviamo tanto positivamente l’avvicinamento a questa esperienza. Non vediamo l’ora di trovarci lì a farla!»
E allora … «buon viaggio e buona missione, “Ragazzi”!»
Ultima revisione 3/9/2019
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Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)