Una cronaca in prima persona dalla settimana di servizio sanitario di due nostri Volontari presso i magnifici luoghi dei Musei Vaticani.
«È partito tutto per caso a inizio 2019, un consiglio dato a bruciapelo, inaspettato. La risposta non si fece attendere. Una cosa di tal genere non poteva proprio essere rifiutata. Bastarono pochi attimi per capire che quella era un’occasione da prendere al volo.
Da quel consiglio dato sono passati pochi mesi e assieme a me in questa avventura si è “fiondata” anche la nostra Volontaria Patrizia Lazzeri. Ed ecco arrivato il fatidico giorno domenica 14 luglio 2019 ore 18:35 con il treno per Roma IC 595 che è arrivato puntuale (strano ma vero)… tanto che alle ore 20:49 eravamo alla stazione Termini.
Roma stava pian piano avviando alla conclusione un’altra sua giornata afosa di metà luglio. Al nostro arrivo, abbiamo trovato un “tassinaro”, cugino di Patrizia, che ci ha accompagnato all’appartamento messo a disposizione dalla Confederazione, in Via Aurelia n 190. Qui abbiamo conosciuto per quest’avventura altri due confratelli Francesco Genna e Maurizio Russo della Misericordia di Partanna (TP). Abbiamo fraternizzato consumando assieme una frugale cena, mi sono accorto che molte cose ci differenziavano, ma una cosa ci legava: l’amore per la divisa che stavamo portando, l’amore per la Misericordia.
Al mattino di buon’ora ci siamo avviati con l’automobile messaci a disposizione dalla Confederazione verso il punto d’incontro e lì abbiamo incontrato/conosciuto la Dr.ssa Susanna Del Prete, colei che ci avrebbe introdotto e illustrato i nostri compiti. Una volta imboccato Borgo Pio, è bastato percorrere pochi metri per arrivare nei pressi di Porta Sant’Anna. Oltrepassato il cancello, sotto lo sguardo attento delle Guardie Svizzere e della Gendarmeria Vaticana, l’emozione è diventata sempre più intensa.
Eravamo dentro lo Stato della Città del Vaticano, ovunque si posassero gli occhi, non si poteva che rimanere abbagliati dalla bellezza architettonica, dal verde, dal profondo senso di maestosità e sacralità di quei luoghi. Il mio, anzi il nostro stupore però non era destinato a concludersi poiché, una volta entrati nei Musei Vaticani, sono/siamo rimasti senza fiato, sommersi da tanta bellezza rinchiusa in edifici così imponenti.
Non c'è stato tempo di rimanere immobili a bocca aperta di fronte a tali meraviglie, “Il Cortile delle Corazze, il Museo Gregoriano, le Stanze di Raffaello, dei Borgia e via di questo passo per un elenco che potrebbe non finire mai…”, qualcosa potete immaginare dalle nostre foto in questo servizio, anche se esserci è tutt’altra faccenda.
Avevamo un servizio da svolgere, dovevamo occuparci dell’apertura dei due presidi di infermeria, uno nei pressi dell’ingresso e uno a ridosso della Cappella Sistina.
La settimana è passata veloce, troppo veloce, immersi in un luogo che va oltre il tempo, effettuando un servizio dopo l’altro e i giorni si sono consumati come la cera di una candela sempre accesa. Nonostante questo, abbiamo avuto l’occasione di visitare con molta calma i Musei una volta finito il turno. Altra cosa importantissima, abbiamo avuto la possibilità di stringere un rapporto di amicizia con altri volontari, Francesco e Maurizio, anche loro volontari con la “V” maiuscola; e con il personale medico/infermieristico della CdV che affiancavamo nel soccorso ai visitatori.
Domenica 21/07/2019 ore 7:30, mentre eravamo sul taxi che ci stava portando alla stazione di “Roma S.Pietro”, (vicinissima al nostro appartamento) la promessa più naturale e spontanea è stata solo una, mentre con nostalgia guardavamo le strade che erano diventate per noi così familiari: “Tornerò/torneremo”». (Franco Cerofolini)
Ultima revisione 31/7/2019
Questo sito utilizza i cookie. Continuando a navigare il sito accetti i termini e le condizioni previste per l'utilizzo dei cookie.
Leggi di più Accetto
Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)