S'è svolta stamani in Cattedrale la celebrazione dell'intero comparto di volontariato che si occupa di Protezione Civile. Naturalmente presente anche l'apposito gruppo della Misericordia di Arezzo. Con uomini, mezzi ed entusiasmo.
Alla presenza delle maggiori autorità comunali e provinciali, nonché dei responsabili e degli operatori dei vari gruppi di Protezione Civile sia delle associazioni di volontariato sia dei corpi dello Stato, si sono tenute durante tutta la mattinata di oggi le celebrazioni in Duomo di un’altra delle giornate che hanno contraddistinto il periodo della Madonna del Conforto: quella dedicata appunto al volontariato impegnato nella Protezione Civile.
La nostra Misericordia è stata naturalmente presente in forze, con tre propri mezzi – tra cui un’ambulanza attrezzata ma soprattutto i due “super-fuoristrada” dedicati, ossia il pick-up M-30 e l’ultimo arrivato M-50 – ed equipaggi e rappresentanti per l’equivalente di almeno una decina di operatori volontari specializzati.
Una parte dell’iniziativa ha visto il proprio compimento in apposita seduta nel Salone dei Grandi interno al palazzo della Provincia, alla presenza anche di rappresentanti di comuni terremotati, località come Bisso e San Demetrio e altre, il cui nome è stato tristemente associato a recenti calamità naturali di tipo tellurico per le drammatiche conseguenze subite dalle rispettive popolazioni.
Fatti che tra l'altro rievocano idealmente la storia simbolica tanto cara agli aretini legata alla devozione per la Madonna del Conforto, di cui ci siamo occupati nel precedente nostro articolo.
Su tutti la benedizione in pubblico da parte del Vescovo della Diocesi di Arezzo-Cortona-san Sepolcro Riccardo Fontana, ripreso nelle immagini.
Affinché il sostegno, il riconoscimento e la protezione per questi volontari e per il loro operato non appartenga solo a questo giorno, bensì all’intero anno.
Ultima revisione 16/2/2019
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Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)