Due ricorrenze diverse unite in un solo giorno - ieri 11 febbraio - quale simbolo speciale di offerta per la sofferenza. La nostra celebrazione accompagnando tanti malati presso la Cattedrale cittadina.
Forse non tutti sanno che… La Giornata mondiale del malato è una ricorrenza della Chiesa Cattolica, istituita da Papa Giovanni Paolo II il 13 maggio 1992.
Un antefatto: pare che a Giovanni Paolo II fosse stato diagnosticato il morbo di Parkinson – grave affezione neurologica – già un anno prima, nel 1991 (anche se tale sua condizione non fu divulgata che in seguito).
Resta comunque denso di significati il fatto che egli abbia voluto questa giornata dedicata al malato appena un anno dopo aver ricevuto la diagnosi sopra ricordata.
Dopotutto, il Papa si era dedicato a scrivere molto in merito alla sofferenza, come resta testimoniato anche dalla sua lettera apostolica Salvifici Doloris.
A cominciare dunque dall’11 febbraio del 1993, la memoria liturgica della Madonna di Lourdes (la sua prima apparizione alla pastorella Bernardette Soubirous fu dell’11 febbraio 1858 – ndr) assunse il carattere anche di “momento speciale di preghiera e di condivisione, di offerta della sofferenza” e prese a coincidere in questa data anche la Giornata mondiale del malato poiché molti sono stati i casi di visitatori, ammalati e pellegrini che hanno riferito guarigioni per intercessione della Beata Vergine.
Colpisce che proprio durante questo giorno di festa, l’11 febbraio del 2013, Papa Benedetto XVI abbia annunciato le sue dimissioni, citando il declino della propria salute come motivo dello storico gesto.
Il nostro modo di celebrarla questa duplice ricorrenza è stato quello di dedicarci ancor di più al “malato”, inteso appunto come sofferente – infermo, disabile, bisognoso ecc – e di “malati” ieri ne abbiamo accompagnati tanti, per ore, con tutti i nostri mezzi, i nostri autisti e i nostri volontari, per e dalla Cattedrale, assistendoli amorevolmente. (Nella foto sul sagrato del Duomo alcuni degli equipaggi che si sono avvicendati ieri in tale servizio di accompagnamento).
Ultima revisione 12/2/2019
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Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)