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Ieri, sabato 9 febbraio, ci ha visto prender parte a due tradizionali eventi religiosi di notevole spessore: il Sinodo e la processione della Madonna del Conforto.
Al mattino di ieri sabato 9 febbraio ha avuto il suo svolgimento la terza Congregazione generale del Sinodo Diocesano. L’evento, iniziato con la santa Messa alle 9:30, s’è svolto presso la basilica cittadina di San Domenico. Riuniti a consulto centinaia di “sinodali” (ne erano stati invitati 470), così ne sono detti i membri, che vengono per l’occasione chiamati a esprimersi – mediante diverse votazioni progressive – sul “documento sinodale” in esame agli atti. Il documento sinodale nella versione approvata diventa una sintesi con i fondamentali costitutivi delle linee guida per orientare la vita delle nostre comunità cristiane, sia per quanto riguarda il loro stesso contesto, sia per quanto attiene all’azione evangelizzatrice della Chiesa locale su tutte le persone che vivono nei nostri territori e alle quali si vuol far pervenire la proposta gioiosa del Vangelo di Cristo.
Nella tarda serata sempre di ieri ha poi avuto luogo la processione della Madonna del Conforto. In realtà la prima parte dell’iniziativa ha coinciso con la celebrazione della Santa Messa alle ore 19:00, seguita da una cena a buffet. La partenza per la processione vera e propria è poi avvenuta proprio dalla nostra sede alle ore 20:45. Si è registrata la presenza oltre a noi anche di diverse Misericordie della provincia, nonché d’un nutrito numero di membri del gruppo donatori Fratres, della Croce Bianca e della Croce Rossa Italiana. Si calcola che ci siano state presenti non meno di 200 (duecento) persone del volontariato in totale. Il percorso ha attraversato poi Corso Italia per tutta la sua lunghezza. Significative in modo particolare alcune delle parole espresse dal Vescovo per la circostanza nei nostri confronti: “Sentitevi orgogliosi di essere il popolo della Carità”. E ancora: “La Madonna del Conforto conforta attraverso le vostre mani!”
Ultima revisione 10/2/2019
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Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)
