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L'inarrestabile M-50

Parliamo di una classe di veicoli d'emergenza, si, ma che non servono per correre e fare prima, bensì per assicurarsi di arrivare pure dove gli altri mezzi convenzionali non ce la farebbero. È il compito anche del più recente entrato in servizio: l'M-50.

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Vediamo dunque caratteristiche e possibili impieghi dell’ultimo arrivato in forza al gruppo Protezione Civile della nostra Associazione, battezzato “M-50”.

E lo facciamo riproponendo questo articolo, basato sull’intervista a Leonardo Giannetti – quale responsabile tecnico del gruppo Protezione Civile della nostra Associazione – uscita nell’ultimo numero del nostro notiziario a colori, giunto nelle case dei soci poco prima di Natale scorso. Il contenuto infatti è recentissimo e ancora inedito sul web.

Tra le altre cose, sottolinea e rilancia il senso di un impiego di questi mezzi tanto speciali in missioni aggiuntive a quelle connesse alla Protezione Civile strettamente intesa (calamità naturali, simulazioni, esercitazioni ecc), come ad esempio lo svolgimento di servizi sociali essenziali per malati o infermi in tutte quelle circostanze ambientali che renderebbero insicuri questi trasporti con mezzi convenzionali. Come i giorni delle recenti nevicate hanno ben dimostrato!  

Che tipo di mezzo è l’M-50?

«L’M-50 è un IVECO DAILY 4x4 di provenienza militare (ex carabinieri reparto mobile), veicolo datato ma in ottime condizioni. Questo mezzo ha delle caratteristiche che purtroppo vanno a sparire con le nuove tecnologie, infatti qui c’è assenza completa di elettronica, parliamo quindi di meccanica pura (e la meccanica può essere riparata), motore SOFIM 2,5 cc TD con cambio meccanico a 5+R con inserimento del 4x4 dalla cabina, marce ridotte lente e veloci e blocco dei differenziali… A detta di molti meccanici un mezzo quasi inarrestabile, estremo, adatto a tutti tipi di terreno, alto da terra quasi il doppio di un fuoristrada normale, quindi in grado di viaggiare anche su acqua alta circa mezzo metro.»

Una breve cronistoria di questa recente acquisizione?

«L’M-50 ha ufficialmente preso servizio il 2 settembre 2018 per la Giostra del Saracino, come “MIKE JULIET101” (codifica 118 Arezzo) e impiegato per il traino del nostro carrello con il PMA (Punto Medico Avanzato – ndr) a bordo in caso di maxi-emergenza. È stato necessario attuare l’idea di aggiungere un mezzo dedicato alla PC, perché ci consente di avere una certa autonomia e di arrivare a svolgere anche servizi non solo di PC, ma anche sanitari e sociali in casi e condizioni meteo avverse (nevicate, allagamenti, fango…), in pratica un mezzo “multiruolo”, come si definisce in gergo, che non svolge solo servizi di protezione civile della Misericordia, ma per tutta la comunità»

Ma l’idea com’è nata?

«Circa 3 anni fa, dopo un intervento di una nostra squadra in una zona alluvionata dell’alta Toscana, eravamo ancora impegnati in questo scenario che, allo stesso tempo, scattò un’altra necessità nella zona di Arezzo. Ecco che era sorto il temuto problema. Cosi iniziò lo studio e la ricerca su quale mezzo poter acquistare in base alla nostre esigenze e, dopo un po’ di tempo, fu maturata questa scelta dell’IVECO DAILY 4x4. Rispondeva infatti a tutte le nostre necessità. Quindi fu intrapresa una campagna di risparmio economico per acquistarlo.»

In cosa è stato riconvertito o modificato per l’uso attuale?

«Il veicolo attualmente è un pulmino a 9 posti come in origine, abbiamo aggiunto solo qualche accessorio – gancio di traino, luci supplementari, lampeggianti e sirene –, poi è stata fatta la variazione a veicolo di PC, come da codice della strada. Stiamo valutando accuratamente le modifiche interne, per poter salire a bordo due carrozzine per disabili, barella toboga per trasporto feriti in zona impervia, insomma – come detto – un veicolo multiruolo, che serva alla popolazione e non da parata.»

Nei lavori di adeguamento del mezzo quale s’è rivelata la parte più complessa da realizzare?

«Di sicuro l’impianto elettrico… che abbiamo dovuto ricostruire ex novo per essere sicuri che non ci fossero poi sorprese durante lo svolgimento dei servizi. Comunque dobbiamo dire che in questi lavori di parte elettrica ci ha dato una grande mano un elettrauto di Arezzo che non ha voluto neanche un soldo per i lavori che ci ha fatto. Di sicuro avremo difficoltà in futuro per apportare le modifiche che vorremo fare… ma la cosa non ci spaventa.»

Il suo equipaggiamento interno in cosa consisterà?

«Di sicuro avrà un DAE a bordo quando la squadra uscirà per servizio, ne abbiamo uno dedicato proprio per la PC che ci ha dato la Provincia di Arezzo; chiaramente un minimo di sanitario, come zaino BLSD, una sedia “cardiologica” pieghevole; poi avrà una parte un po’ più tecnica, che riguarda la PC, cioè un piccolo inverter che ci permette di ricaricare strumenti a 220v, sistema di comunicazione radio PC provinciale regionale e nazionale, radio 118 – dato che abbiamo una convenzione con la centrale di Arezzo per il trasporto del PMA –, un piccolo gruppo elettrogeno, riscaldatore ad aria calda interno al vano posteriore, martinetto idraulico, catene da neve, tv portatile; poi chiaramente funi, corde, prolunghe e altro materiale che ci può servire in caso di interventi PC o sanitari.»

Quali sono i suoi vantaggi principali, oggi, in eventuali scenari di protezione civile?

«Quelli di essere un mezzo senza elettronica, multiruolo, cui non fanno paura acqua, neve, vento, basse temperature, ghiaccio, calura, con la possibilità di trasportare personale, attrezzature, nonché di rimorchiare carrelli fino a 30 q.li, trasportare persone in difficoltà e fare recuperi in zone impervie, dato che negli ultimi anni c’è sempre più una riscoperta della natura e molta gente va in giro per boschi. Perciò, tra i teatri sia reali sia simulati cui può essere dedicato, si va dal recupero persone in zona impervia, al trasporto disabili o dializzati in caso di neve o alluvione, al traino carrelli speciali: PMA, carrello rischio idraulico, carrello NBCRe; dal trasporto squadre PC o sanitarie, a interventi in zone allagate o dove c’è fango o macerie – quindi terremoti –, o per raggiungere paesi isolati se la viabilità è compromessa, o portare nuclei di valutazione (NDV) dove ancora le prime squadre di soccorso non sono arrivate.»

Occorre una speciale qualifica per guidarlo?

«Solo la patente B e 21 anni, tutto qui. Chiaramente è un veicolo un po’ particolare, che richiede un po’ di esperienza di guida di un mezzo 4x4 … ma nulla di impossibile. Rimane sempre un veicolo di emergenza, ma che non serve per correre e arrivare prima, bensì per arrivare dove gli altri mezzi convenzionali non arrivano.»

Nessuna spesa per la Misericordia! Come ci siete riusciti?

«Qui è doveroso fare un po’ di chiarezza. La Misericordia di Arezzo ha un gruppo di PC operativo, la Misericordia ha speso i soldi che il Gruppo di Protezione Civile ha saputo risparmiare in previsione dell’acquisto di questo mezzo, quindi è stato fatto un progetto da noi membri del Gruppo, che il Magistrato ci ha autorizzato a fare. Chiaramente è stata poi coscienza e responsabilità di persone che fanno parte di questo Gruppo cercare fondi, donazioni ecc; e così siamo riusciti ad acquistare questo mezzo. Possiamo dire dunque che questo Gruppo di Protezione Civile non grava sul bilancio della Misericordia.»

L’M-50 ha già potuto dare prova di sé in teatri anche naturali, esercitazioni simulate o ancora no?

«Al momento non è stato ancora impiegato in scenari di emergenza, ma solo per supporto a manifestazioni, piccole esercitazioni a livello comunale e provinciale.»

Aneddoti che secondo te siano emblematici del clima e dello spirito che hanno animato il gruppo durante il work-in-progress di questo successo?

«Ce ne sarebbero in quantità ma preferirei non scendere in dettagli troppo goliardici. Anche perché, a parte gli scherzi, questa è una vittoria di tutto il Gruppo! Della voglia di spendersi e di condividere tutti assieme un obiettivo. Ci abbiamo creduto tutti fortemente, anche se ci sono stati momenti davvero difficili. Ma proprio per questo, come si dice: “chi la dura, la vince!”»

Qualcosa in tema che non hai mai confidato a nessuno, in esclusiva per queste pagine?

«Che potremmo avere a breve una locazione per materiale e mezzi, al di fuori di via Garibaldi, magari in una zona accessibile, dove sia possibile ritrovarsi anche con altri Gruppi di PC o Associazioni. Fare retraining sulle attrezzature. Tutto ciò in una base operativa che non crei problemi al lavoro socio sanitario quotidiano della Misericordia e che, in caso di bisogno… Vabbè… il futuro è prossimo.» (Intervista di fine novembre 2018).

Ultima revisione 6/2/2019

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