Ancora un percorso a piedi nella natura dei nostri dintorni, con i camminatori dello spirito de 'La Misericordia in cammino'. Tra bacini idrici naturali, torrenti e opere idrauliche d'ogni tempo.
La “Misericordia in cammino” è alla sua settima uscita. È il 27 gennaio 2019. Ritrovo e partenza alle ore 9:00 dalle sede della Misericordia di Arezzo, dopo la foto insieme al nostro Governatore partiamo in direzione porta Trento e Trieste, percorriamo via dell'Acropoli e vediamo dove i torrenti Castro e Bicchieraia si uniscono e diventano Parata.
La giornata è fredda ma asciutta mentre il sole fa capolino, imbocchiamo il sentiero CAI 549 che ci porterà verso il poggio delle Comunaglie. Dopo 20 minuti, ammirando il panorama sulla città, arriviamo alla chiesa di S. Pietro “in Castro Sicco”, poi dedicata a S. Cornelio e S. Cipriano, ed entriamo nel parco archeologico di Castelsecco.
Visitiamo l'intera area, dove si possono vedere i resti di un antico luogo di culto Etrusco-Romano dedicato alla dea Uni, venerata a quei tempi come protettrice della Maternità. Visitiamo i resti del piccolo teatro e di un edificio adiacente e quando calpestiamo le soglie dei resti della casa...pensiamo che, prima di noi, quelle porte erano attraversate da Etruschi e Romani vissuti più di 2.000 anni fa.
Scendiamo poi sotto le antiche mura di sostegno e ammiriamo la loro imponenza. Dopo una sosta a caffè e dolcetti, ripartiamo percorrendo una strada posta fra Stoppe d'Arca e la Pace che oltrepassiamo dirigendoci verso Staggiano. Ritroviamo così nel nostro cammino il torrente Castro in direzione Mulinelli.
In questo tratto oltrepassiamo tre aree golenaliche (i terreni che stanno tra la riva bagnata dalle acque e gli argini veri e propri) costruite per impedire che una “bomba d'acqua” arrivi in pochi minuti alla Parata con conseguente pericolo per la nostra città.
Giungiamo al bivio per Pomaio che lasciamo sulla destra imboccando via delle Conserve in direzione Poggio Mendico, dove troviamo un piccolo parco privato con il suo laghetto, in cui possiamo ammirare due meravigliosi cigni che tengono le ali a forma di cuore, galli giganti alti più di mezzo metro, pavoni che fanno la ruota, svariate razze di cani e caprette al pascolo.
Arrivati sulla cima, ammiriamo da un prato immerso negli olivi il panorama sulla città dove scorgiamo la Fortezza Medicea (sotto di noi, qui siamo più alti), la torre di Gnicche, l'acquedotto Vasariano e le antiche ville poste sulla collina di S. Fabiano. Visto il meteo incerto, scendiamo verso villa Severi dove pranzeremo sulle rive del suo laghetto.
Dopo pranzo rientriamo in città attraverso la strada che probabilmente per un tratto è considerata l'antico Decumano che insieme al Cardo creava la viabilità Romana. Risalendo verso la Fortezza vediamo i resti dell'antico teatro e delle terme, poi entriamo al prato per vedere e fotografarci sul famoso “Pino Steso” che molti Aretini conoscono.
Attraversato il sagrato del Duomo la piazza del Comune e della Provincia e S. Francesco rientriamo alla sede e, dopo i saluti di rito, ci ripromettiamo nei mesi a venire di continuare questa “esperienza di cammino” con la Misericordia. Avete letto fin qui? Ebbene, se vorrete unirvi a noi per la prossima volta… cercateci. Che Iddio ve ne renda merito!
Ultima revisione 1/2/2019
Questo sito utilizza i cookie. Continuando a navigare il sito accetti i termini e le condizioni previste per l'utilizzo dei cookie.
Leggi di più Accetto
Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)