Il ringraziamento del Governatore della Misericordia di Arezzo per il contributo del personale volontario dell’associazione che ha operato nel soccorso al sinistro stradale da oltre 50 traumatizzati sulla statale 71.
Com’è ormai noto a molti, nel pomeriggio di ieri martedì 1° agosto s’è verificato un complesso incidente stradale lungo la già tristemente nota SS 71 più o meno in zona Santa Mama, coinvolgente più mezzi, tra cui anche un pulman, un furgone ecc. Tale dinamica ha provocato simultaneamente oltre 50 persone ferite o traumatizzate, di ogni gravità ma tutte bisognose di cure con vario grado di urgenza. Ciò ha determinato che intorno alle 17:10 fosse sancito lo status di maxi-emergenza. In casi del genere, all’entrata in vigore della relativa procedura di coordinamento da parte del sistema 118 dell’Asl, corrisponde all’interno delle singole associazioni che vi contribuiscono l’adozione dei connessi codici di comportamento. In pratica, la nostra Misericordia s’è trovata improvvisamente a dover mettere in campo il proprio contributo alle operazioni del soccorso e del post emergenza. L’ha fatto mettendo immediatamente a disposizione mezzi sociosanitari e personale addetto, con una risposta ancor più ampia di quanto richiesto: per esempio, gli autisti volontari che hanno subito dato la propria adesione sono stati più di quelli poi effettivamente impiegati. Ebbene, il governatore della Misericordia di Arezzo Antonio Bilotta, a nome di tutti i nostri soci, desidera con ciò adesso ringraziare sentitamente queste persone, cioè tutti coloro – specie i volontari – che all’interno della nostra associazione si sono prodigati ancora una volta nella speciale tipologia di soccorso citata, rispondendo in pieno all’improvvisa richiesta di risorse umane e tecniche che la circostanza ha imposto. E tutto ciò – giova ricordare anche questo – senza nulla togliere alle ordinarie mansioni, garantendo contemporaneamente la continuità nello svolgimento delle consuete attività istituzionali.
Ultima revisione 2/8/2017
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Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)