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MI.RA 2, lo svolgimento

Così s’è svolto l’evento dimostrativo di Protezione Civile in notturna inerente al rischio idrico-idraulico che ci ha visti tra i protagonisti sotto il ponte di Pratantico venerdì 5 maggio scorso.

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Chissà se chi da sopra il ponte di Pratantico ha intravisto le luci provenienti dal basso ha avuto l’impressione di uno sbarco alieno. In effetti, l’avevamo annunciato come un particolare evento dimostrativo e formativo, quello svoltosi con i gruppi di Protezione Civile di varie associazioni o enti – oltre alla nostra, la Racchetta, la Croce Rossa, il Comune, la Provincia, la Prefettura – e così è stato. Anzi, il risultato a detta di molti dei partecipanti ha superato di parecchio le aspettative. Ma vediamo come.

Tecnicamente, nel contesto di simulazione in notturna e in zona d’interesse idrico-idraulico – le sponde e alcune opere idrauliche del canale Maestro della Chiana, sotto il ponte di Pratantico che dal basso pare ancora più maestoso – la dimostrazione è consistita in una serie di operazioni che andavano dalla messa in funzione di gruppi elettrogeni, all’accensione di fari e fotoelettriche, alla gestione di pompe e idrovore di ogni genere, tutte attrezzature trasportate dai mezzi fuoristrada (pick-up e altri) dei vari gruppi associativi protagonisti.

Quindici i nostri operatori coinvolti, sui circa sessanta in totale presenti; due i nostri mezzi principali, di cui una jeep e un furgone, con gli altri una decina nel complesso.

Gli obiettivi dal punto di vista del test generale di uomini e mezzi sono stati tutti quelli tendenti al contenimento dei danni di tipo idrico, idraulico e/o idrogeologico di un eventuale fatto ambientale di tale natura, attraverso il miglioramento dei tempi di risposta, il coordinamento generale, l’implemento dell’intesa e dell’empatia tra tutto il personale coinvolto e quindi il mantenimento di adeguati livelli di efficacia ed efficienza dell’intera macchina del soccorso.

L’inizio dell’evento era stato dato fin dalle ore 19:30 presso il deposito del Reparto Manutenzione del Comune di Arezzo – il principale ente-autorità promotore dell’evento, con proprio personale tecnico, sempre al fianco delle associazioni citate – e alle ore 23:30 è stata messa la parola “fine” alla dimostrazione con una bella cena conclusiva direttamente lì sul campo, particolarmente gradita da tutti.

Le impressioni a caldo dei nostri esprimono tutte grande soddisfazione ma alcune ci sembrano particolarmente degne di nota in quanto sottolineano anche l’importanza formativa di operare in gruppo, in modalità “interforze”, in qualsiasi situazione, con tutte le altre associazioni che hanno gruppi in grado di adempiere ai compiti di pertinenza.

Che è un po’ la filosofia di questo genere di iniziative di Protezione Civile, fatte proprio per simulare in maniera più veritiera possibile ciò che davvero succederebbe in caso di calamità naturale di tipo alluvionale, quando tanti operatori del soccorso tecnico di molte specialità diverse verrebbero a trovarsi impegnati tutti assieme gomito a gomito, magari in concorso con quelli dello Stato.

Anche la stessa operatività in notturna non è certo soltanto un elemento di suggestione in più – peraltro indubbia – quanto una reale necessità addestrativa: circostanze simili, quando avvengono veramente, non solo espongono a complessità in più dovute al buio e alla conseguente necessità di illuminazione artificiale ma soprattutto non chiedono certo il permesso in base all’orario né alla data e impongono di saper intervenire davvero 24 ore su 24, 365 giorni all’anno.

(Foto d’apertura di Francesco Cianchi)

Ultima revisione 9/5/2017

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