La nostra associazione partecipa al progetto di Educazione stradale “Motiamoci” con la Federazione Motociclistica Italiana. Prima puntata di successo in piazza Guido Monaco il 30 settembre scorso: oltre 65 bambini intervenuti.
L’iniziativa, con il patrocinio del Comune di Arezzo, s’è svolta venerdì 30 settembre e si terrà ancora sabato 15 ottobre e sabato 19 novembre ed è rivolta ai bambini delle scuole primarie. Il corso, infatti, prevede la spiegazione della cartellonistica e la prova pratica nel percorso, svolta da istruttori di educazione stradale riconosciuti dalla Federazione Motociclistica Italiana. E’ stata e sarà presente, inoltre, la Misericordia di Arezzo con spiegazioni di primo soccorso a tutti i partecipanti. L’iniziativa prevede che ogni alunno guidi un quad a impatto zero accompagnato da un istruttore. Il ricavato dell’iniziativa va all’acquisto di un defibrillatore per la struttura Motiamoci. In piazza Guido Monaco sono stati presenti due istruttori, sei semafori, due rilevatori di velocità, due passaggi pedonali, un passaggio a livello con barriere, dodici lampeggianti per delimitare le varie curve nel percorso, un moviere e circa cinquanta cartelli stradali, oltre a quattro quad a trazione elettrica, caschi e vari dispositivi di sicurezza. A fine corso ai bambini viene rilasciato l’attestato di partecipazione.
Già in fase di presentazione il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini s’era espresso così: “mi fa piacere essere qui perché si parla di educazione. Nell'esperienza da amministratore, fin qui vissuta, la maggior parte dei problemi riscontrati deriva dalla scarsa educazione, quindi ben venga tutto ciò che proviene da una corretta interpretazione di questo termine”.
L'assessore Lucia Tanti: “è una di quelle iniziative che uniscono più assessorati. Infatti, per questa amministrazione uno dei punti forti è l'educazione civica declinata su molti fronti. È un progetto che ha ricadute importanti. Portiamo l'educazione civica nel cuore della città”.
L'assessore Barbara Magi: “l'approccio alla percezione della sicurezza è fondamentale: la strada migliore è quella di rivolgersi ai bambini, la fascia di età per la quale l'educazione rimane maggiormente impressa”.
Mario Mazzi: “in piazza Guido Monaco viene allestita una vera e propria scuola di educazione stradale. Al primo appuntamento, di venerdì 30 settembre, erano previsti gli alunni della scuola elementare di Sant'Agostino”.
Mauro Zecchi, consigliere federale della Federazione Motociclistica Italiana: “se vogliamo creare dei cittadini del futuro dobbiamo educare per primo i bambini. Fondamentale anche il contatto con le forze dell'ordine, per creare subito un dialogo”.
L'ispettore Monica Crestini della polizia municipale: “prendiamo parte con piacere a questa iniziativa. Come polizia municipale svolgiamo un'attività di educazione stradale a 360 gradi, partecipando anche a tutti i progetti di sicurezza che si svolgono sul territorio. È importante fare capire che la divisa non è solo sinonimo di repressione e il rispetto delle regole”.
Antonella Bianchi del provveditorato agli studi: “da oggi possiamo ripartire a parlare di educazione con la 'E' maiuscola. Erano cinque anni che queste attività di educazione stradale non venivano più fatte. Abbiamo un responsabile di educazione stradale in ogni scuola, quindi siamo pronti per scendere in campo in tutti gli istituti di Arezzo”.
Luca Pancioni per il 118: “il 118 è sempre stato in prima linea per ciò che riguarda la prevenzione. Sia per la diffusione di defibrillatori: quest'anno siamo arrivati al 50% di arresti cardiaci ripresi sul territorio. Maggiore presenza di defibrillatori significa migliorare ancora in questo ambito. Siamo in prima linea anche per la sicurezza stradale, è un impegno sul quale investiamo moltissimo, soprattutto nelle scuole. In particolar modo su come comportarsi quando ci si trova o si assiste a un incidente”.
Silvano Biondini della Misericordia di Arezzo: “siamo sempre stati disponibili a queste iniziative. Venerdì abbiamo pianificato la presenza in piazza Guido Monaco con un'ambulanza e con personale specializzato per poter rispondere a tutte le domande e dare le spiegazioni richieste”.
Ultima revisione 3/10/2016
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Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)