S’è svolta secondo le migliori previsioni l’esercitazione di protezione civile in notturna nello scenario della Chiusa dei Monaci per simulare la gestione delle conseguenze di un evento alluvionale.
L’affascinante opera idraulica della Chiusa dei Monaci in località Ponte a Chiani è stata il teatro naturale che ha visto protagoniste squadre di protezione civile con operatori della Misericordia di Arezzo, dell’associazione La Racchetta, di Cisom e Cisar che – stavolta in notturna – hanno dato vita all’annunciata operazione dal nome in codice “MiRa1”, un’esercitazione rivelatasi davvero suggestiva.
La simulazione è servita soprattutto per riprodurre tutte quelle operazioni tecniche che si renderebbero indispensabili nel contesto di una calamità naturale di tipo alluvionale o comunque in zone e circostanze caratterizzate da elevato rischio idraulico e idrogeologico.
L’aggiunta del fattore notte sottolineava la necessità che si verifica in questi casi di dover intervenire e operare in qualsiasi momento nell’arco delle 24 ore, senza interruzioni notturne.
Immaginando circostanze come quelle ipotizzate dunque si è provveduto a illuminare più possibile la zona, cosa che si fa mettendo in funzione sul posto fotoelettriche, torre faro ecc e la relativa alimentazione elettrica derivante da generatori di corrente ovvero gruppi elettrogeni. Quindi si sono simulate azioni di pompaggio e aspirazione di acque, fino al prosciugamento, all’asportazione di fanghi ecc, sempre mediante idrovore in dotazione ai vari gruppi coinvolti.
Numerosi gli operatori intervenuti e gli automezzi fuoristrada impiegati.
E la spettacolarità del palcoscenico in cui è andata in scena la simulazione ci ha messo del suo, richiamando sul posto anche un folto gruppo di curiosi che si sono soffermati a più riprese per sbirciare cosa stesse succedendo… sotto le stelle.
Ultima revisione 25/10/2015
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Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)