Sono poco fa riapprodati presso la nostra sede Roberto, Tommaso e Sorin.
Emozione del rientro e soddisfazione per aver compiuto un'esperienza
indimenticabile. E anche per aver lasciato un segno tangibile della qualità del
proprio operato. Questa, in sintesi e a caldo, la prima valutazione che i tre
hanno espresso quasi all'unisono. Come poi ciascuno di loro abbia vissuto con
se stesso ciò che hanno visto e provato là appartiene al bagaglio personale.
Ciò che traspare è l'intensità dell'esperienza, che dev'essere stata molto
impegnativa, sia per le tante cose da fare e da seguire ogni giorno, sia per la
delicatezza dei compiti cui adempiere, sia - non ultimo - per il clima di
tensione che, sebbene a centinaia di chilometri dalle zone in cui in questi
giorni la situazione militare sta degenerando, è stato inevitabile percepire
anche lì. Dicevamo del segno di positività lasciato dai nostri. A conferma, ci
hanno mostrato una lettera individuale che il personale della sede della
Misericordia ha voluto dedicare loro prima della partenza per il ritorno ad
Arezzo. 'Il regalo più bello che potessimo ricevere', l'hanno definito quasi in coro i nostri.
Ve ne parleremo ancora. Restate connessi.
Ultima revisione 12/7/2014
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Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)