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Qui Tommaso, Betlemme, sera del 10 luglio

Ecco integralmente, giunto poche ore fa, un altro report dai nostri tre in Terra Santa. Li aspettiamo sabato sera.

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'Ancora un ultimo giorno di lavoro in Terra Santa e poi rientreremo in patria. A sentire i telegiornali nazionali italiani le notizie che trapelano e che riguardano il Medio Oriente non sono confortanti. Si parla di una ottantina di morti e più di 300 feriti. Beh, dove siamo noi non è proprio così. A Betlemme, oltre alle sommosse popolari che avvengono durante la notte, non c'è alcun rischio. Non c'è il rischio di bombardamenti, come invece a Tel Aviv o a Gerusalemme. Inoltre ieri notte, per la prima volta in questa settimana, siamo usciti anche dopo cena. E, aggiungo, non c'è stato niente di cui preoccuparsi, è andato tutto bene e alla nostra ora siamo rientrati in sede senza correre alcun pericolo. Siamo comunque contenti che il presidente della Confederazione Nazionale delle Misericordie, Roberto Turchi, ci abbia contattato telefonicamente alla sede della Misericordia di Betlemme chiedendoci se era tutto ok e se eravamo tranquilli. Concludo dicendovi che in tutto questo clima di tensione ogni giorno abbiamo condotto a termine la nostra missione, quella di riportare il sorriso in ambienti dove la tristezza la fa da padrona e dove la guerra, anche se a 300 km di distanza perché sulla striscia di Gaza, impaurisce chiunque, compreso le persone che abbiamo assistito in questa nostra esperienza. Un saluto a tutti e, ancora, state tranquilli! Ci sentiamo sabato prima di partire per Tel Aviv e al nostro arrivo a Roma Fiumicino. Un abbraccio, con un po' di foto di questi tre giorni di lavoro.'

Ultima revisione 11/7/2014

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Testimoni di Cristo

Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)

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