Imminente la partenza di una nostra squadra per presidiare la postazione della prima Misericordia in Terra Santa. Abbiamo rivolto un paio di domande ai tre partecipanti.
Il 2 luglio prossimo i nostri Roberto Casini, Tommaso Bonanni e Sorin Valentin Stanica partiranno per raggiungere la postazione di assistenza sociosanitaria della prima Misericordia di Terra Santa, gestita a turno dalle Misericordie d'Italia, a Betlemme. Vi rimarranno per 8 giorni, vivendo la realtà locale, che com'è noto presenta condizioni di criticità praticamente continue, nelle quali i bisogni si moltiplicano e i disagi si acuiscono. L'ottica della loro permanenza lì - che si alternerà a quella di molti altri soccorritori del nostro Paese per coprire ogni periodo secondo una programmazione che già arriva al prossimo dicembre e oltre - è appunto quella di portare e testimoniare lo spirito cristiano di servizio ai più deboli e assume un carico di significati tutto particolare, se ci si ferma anche solo un attimo a considerare il ruolo che quei luoghi hanno avuto nel cristianesimo.
Ma forse più di tante considerazioni vale sentire dalla voce stessa dei
protagonisti come stiano vivendo questi momenti. Così gliel'abbiamo chiesto di
persona. In due sole domande: come ci si sente a essere in procinto di partire
per un'esperienza del genere? Cosa ci si aspetta di vivere compiendola?
Roberto Casini: 'Mi sento agitato. Allo
stesso tempo sono impaziente di partire. E' un'esperienza che cercavo di fare
da tanto tempo e questa occasione me ne ha data l'opportunità. Soprattutto non
vedo l'ora di scoprire di persona, coi miei occhi, quale sia davvero la realtà
là. Intendo dire quella vera, mica quella che ci fanno vedere in televisione.
La realtà, la realtà! Non ho aspettative precise, non m'immagino come sarà, o
come saranno le mie reazioni, che impatto ne avrò. Spero positivo, ma bisognerà
vedere al momento. In ogni caso son certo che si tratterà di un'esperienza
unica, veramente unica. Che auguro di fare a tanti altri, anche in seguito,
dato che vedrai ce ne saranno di occasioni...'
Tommaso Bonanni: 'Ho provato subito un grande
entusiasmo all'idea di andare a fare questa esperienza, in una terra che non
conosci, non sai che usanze hanno loro, com'è esattamente la situazione là. Di
conseguenza, non sapendo come potrai muoverti, come dovrai contenerti nei vari
casi, ecc, m'è subentrata anche una certa dose di preoccupazione. Ecco: entusiasmo, per un verso, e preoccupazione, per un altro. Ma poi sai che ti
muovi avendo alle spalle la Misericordia di Arezzo, all'interno di un sistema
organizzato, e questo riequilibra le cose, rassicura. Per esempio, il primo
giorno è previsto di sosta a Roma per ricevere tutte le istruzioni necessarie
su come si svolgeranno le cose là. Poi, da quello che avverrà una volta a
destinazione, mi aspetto in ogni caso una grande crescita. Sia dal punto di
vista professionale sanitario-umanitario, sia da quello umano personale.
Immagino che i problemi che ci sono oggi in Terra Santa siano talmente
particolari che sarà estremamente educativo confrontarcisi. E in questo di
sicuro ce la metteremo tutta per fare del nostro meglio, in tutti i modi che
potremo. Anche questa è un'aspettativa, forse la più certa di tutte'.
Sorin Valentin Stanica: 'La prima cosa che mi
viene in mente è che non vedo l'ora di essere là. Via via che ci avviciniamo
alla partenza provo più ansia di andare. Mi spinge anche la curiosità di vedere
questi luoghi che conosco solo tramite la televisione. Genti e culture diverse.
E di farlo nell'ambito di un'esperienza del tutto nuova per me. Per di più
negli stessi luoghi che hanno visto nostro signore Gesù Cristo! Credo che
quando tornerò sarà come fossi diventato un altro. Ma non so esattamente come,
credo che ti saprò dire meglio dopo, al nostro rientro. Mi piacerebbe
raccontare quel che proverò, le emozioni che avrò vissuto, la prospettiva di
cambiamento interiore che mi pongo. Magari stavolta smetto anche di fumare… se
mi riesce!'
Seguiremo nei prossimi giorni le gesta e le
testimonianze dei nostri e vi aggiorneremo ogni volta che sarà possibile,
collegamenti permettendo. Restate connessi! (Nelle
foto, oltre ai tre inviati, si vede la sede dell'attuale Misericordia di Terra
Santa com'era appena acquisita e com'è adesso).
Ultima revisione 24/6/2014
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Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)