Il bambino di origine russa, Andrey Moretti, appena tredicenne, che era stato al centro di tante nostre attenzioni, purtroppo, non ce l'ha fatta.
Le estreme conseguenze del trapianto cardiaco che aveva dovuto subire pochi giorni or sono hanno avuto il sopravvento e ci ha lasciato. La prima volta in cui fu necessario defibrillarlo successe all'incirca un paio d'anni fa: un giorno che eravamo di turno in emergenza ci hanno fatto intervenire per un grave malore e il paziente era proprio lui, in arresto cardiaco. In seguito al nostro intervento quella volta si salvò. L'evento però si è ripetuto addirittura altre quattro volte, e in altrettante è capitato che sempre la Misericordia di Arezzo si sia trovata a soccorrerlo.
La sua vicenda ha commosso anche il resto della cittadinanza aretina, che l'aveva in un certo senso adottato moralmente, tanto era diventato noto e coinvolgente il caso e lui stesso come persona.
Alcuni di noi ricordano la sua vivacità e il suo affetto nei confronti del nostro personale, lui che dicono manifestasse ritrosia per qualsiasi altro genere di divisa. Nel frattempo il suo stato di salute aveva preso a richiedere il trapianto di cuore, che è stato effettuato al Sant'Orsola di Bologna il 7 marzo scorso, e perfino quel viaggio d'urgenza l'ha compiuto con noi. Purtroppo, a quanto pare il nuovo cuore non ha determinato l'esito sperato e dopo questi ulteriori giorni così difficili il bimbo si è spento nello stesso ospedale di Bologna.
Attraverso questo ricordo di lui, vogliamo esprimere la nostra più stretta vicinanza ai suoi genitori e a tutti coloro che l'hanno amato.
Ultima revisione 11/4/2014
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Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)