Evoluzione del 118, questo il tema su cui ieri sera il responsabile del dipartimento emergenza urgenza dell’ASL 8 di Arezzo, Dr. Massimo Mandò, ha tenuto la seconda lezione del corso soccorritori della nostra associazione. Sottolineando il ruolo storico e attuale del volontariato.
Anche la seconda lezione del corso soccorritori della Misericordia di Arezzo ieri sera ha registrato il tutto esaurito. L’incontro, tenuto dal Dr. Mandò, ha illustrato il funzionamento attuale della complessa ed efficiente rete dei soccorsi e il ruolo chiave del volontariato, secondo il moderno coordinamento del sistema 118 e di tutta la rete dell’emergenza sanitaria che compone questo cruciale servizio al quale noi stessi dedichiamo tante risorse, energie, mezzi e personale.
Infatti lo stesso Mandò ha sottolineato il progresso professionale ottenuto dal volontariato negli anni, passando dal semplice trasporto (fino ai primi anni ’80) all’attuale conoscenza ed attuazione di protocolli di soccorso internazionali: segno di un divenire dinamico e costante nell’acquisizione della preparazione necessaria e nel suo continuo aggiornamento.
Tale inquadramento generale dell’organizzazione dei soccorsi non poteva mancare di fare riferimento alla storia stessa del 118, che affonda le sue radici proprio in fatti di cronaca estremamente drammatici – in particolare la strage alla stazione di Bologna del 1980 – che ha fatto emergere la necessità di avere un coordinamento degli interventi messi in atto per soccorrere le vittime, che invece in quell’occasione fu estremamente caotico.
Proprio quell’episodio infatti, più di altri, determinò il passaggio da una fase ancora embrionale e pionieristica a una molto più organizzativa con l’avvento nella zona appunto a Bologna della primissima rete di coordinamento soccorsi: così il già pre-esistente “CePis” cedette il posto al più evoluto sistema di soccorso, poi denominato 118.
E non è mai privo di una certa suggestione sapere che le metodiche con cui ci muoviamo oggi per salvare vite umane siano state originate proprio da una delle cronache più tremende, sanguinose e oscure della storia del nostro Paese.
Ultima revisione 24/1/2017
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Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)