E’ appena iniziato questo grande progetto di integrazione tra scuola e volontariato. Vediamo di che si tratta.
Venerdì 22 aprile alle ore 14:00 ha avuto luogo presso la nostra sede la prima “lezione” del nuovo interessantissimo progetto MIS-SCUOLA, in questo caso rivolto alle Terze classi del Liceo Scientifico Francesco Redi di Arezzo. In tal modo 20 ragazzi e ragazze hanno iniziato un percorso, dapprima informativo e in seguito anche di tirocinio attivo, volto a una autentica conoscenza della Misericordia e del mondo del volontariato in generale.
Il Progetto, che nel globale sarà di durata triennale, è finalizzato a far vivere ai partecipanti tutti gli aspetti del volontariato, quindi il sociale, il sanitario e quello della protezione civile.
Secondo lo spirito della normativa, che prevede appunto uno svolgimento anche pratico delle varie attività, con gli alunni configurati in tirocinanti, trovano applicazione i migliori principi insiti nel concetto di “suola lavoro”.
Ciò fa del progetto un incubatore di “cittadinanza attiva” nella sua accezione di assunzione di responsabilità e promozione del bene comune, dunque con una finalità di alto profilo educazionale.
Per la nostra associazione è il nuovo assoluto che avanza, significa aprire ai giovani, essere insieme a loro parte integrante della società civile, premessa di crescita civica e di ottenimento di quell’inclusione sociale che altrimenti rischia sempre di restare un concetto astratto noto solo a pochi.
Per i giovani partecipanti questo percorso di conoscenze ed esperienze umane potrà rivelarsi utile anche al fine di orientare, con maggiore consapevolezza, le proprie scelte di indirizzo nel mondo del lavoro.
I partner del progetto sono l’Arciconfraternita della Misericordia di Arezzo, l’Azienda ASL 8 – Servizio 118, gli Uffici Territoriali con competenza di Protezione Civile. La legislazione di riferimento è quella sull’alternanza scuola/lavoro (legge 13 luglio 2015 n. 107).
Ultima revisione 24/1/2017
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Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)