La testimonianza sul proprio Servizio Civile nella Misericordia di Arezzo da parte di una ragazza che lo sta tutt’ora svolgendo. Mentre ricordiamo che la domanda di partecipazione scade venerdì 10 febbraio p.v. alle ore 14:00.
«Quando ho inviato richiesta d’iscrizione al Servizio Civile scegliendo la Misericordia di Arezzo sapevo già qualcosa del tipo di servizi che si fanno qui perché l’aveva fatto prima il mio ragazzo. Parlandone con lui mi aveva incuriosito sapere che qui si aiutano le persone nel vero senso della parola, anziani, disabili, pazienti ecc.
Avendo io stessa un “problema” di quelli – diciamo – “che non si vedono” (naturalmente compatibile con lo svolgimento del Servizio Civile, come previsto in normativa – ndr), volevo provare come sarebbe stato trovarmi dalla parte di chi può aiutare gli altri, anziché farsi aiutare da loro. Volevo essere per una volta “dall’altro lato”.
Ebbene oggi posso dire che sia andata molto bene nello svolgimento del Servizio Civile presso la Misericordia di Arezzo. E ancora adesso è così. Vivendolo di persona ho capito che mi piaceva non soltanto per essere utile in senso generale ma perché avevo l’opportunità di provare a sentirmi in grado io stessa di aiutare, quando fino ad allora avevo avuto più familiarità con l’essere aiutata. E questa è stata una scoperta – al tempo stesso una conferma – per me bellissima.
Ma voglio dirti di più. Già si tratta di un’ottima esperienza per conoscere il mondo del soccorso, degli anziani, del sociale ecc. In aggiunta a questo devo dire che te ne avvantaggi anche tu, perché sviluppi maggior sensibilità, più empatia, di quella autentica, che non ha bisogno nemmeno di tante parole perché s’instaura con un’espressione, dentro uno sguardo o un gesto.
Davvero non mi aspettavo come poi si è rivelato, il Servizio Civile nella Misericordia di Arezzo, nel senso che è più coinvolgente di quanto pensassi, sviluppa più legami di quanto immaginassi e… mette anche di buon umore!
Forse perché ci si trova dentro un ambiente che pone al centro di tutto le persone facendole sentire “più persone che oggetti, o numeri”, svolgere il mio periodo di Servizio Civile nella Confraternita si è rivelato molto più bello di quanto mi aspettassi.»
Ultima revisione 6/2/2023
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Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)