Sono entrati in servizio stamani alla Misericordia di Arezzo i nuovi appartenenti al gruppo del Servizio Civile. Si tratta di undici giovani che a breve diverranno operativi nella maggior parte dei servizi della Confraternita, non appena compiuto un periodo di formazione intensiva.
Avevano aderito all’ultimo bando in ordine di tempo relativo al Servizio Civile, secondo il progetto che riguarda con quella di Arezzo anche ben diciannove altre Misericordie di tutta la provincia aretina.
Ora si andrà incontro a un periodo in cui, con la maggior intensività possibile e anche consorziandosi in incontri in comune con altre Misericordie in modo da ottimizzare tempi e azione educativa, verrà portato a compimento un periodo formativo globale – di base e avanzato – che già entro l’estate prossima consentirà il pieno regime dell’operatività di questi nuovi elementi.
Intanto proprio questa mattina l’intero gruppo è stato condotto in visita a tutti i locali interni della sede storica della Misericordia di Arezzo, al n. 143 di via Garibaldi, per una prima delucidazione collettiva e panoramica sui servizi erogati, sugli uffici, sulle postazioni, sui mezzi attrezzati e parco ambulanze.
L’avvio della collaborazione con i nuovi appartenenti al Servizio Civile rappresenta sempre un momento di grande rilevanza per l’intera associazione, non soltanto per l’implicito e determinante aiuto allo svolgimento quotidiano dei tanti servizi della Confraternita, ma anche per l’apporto culturale relativo ai tanti ambiti di provenienza diversa di ogni singolo componente.
A ognuno di loro va il più caloroso “benvenuto!” da tutta la Misericordia di Arezzo.
Nella foto, l’intero gruppo dei nuovi “civilisti” questa mattina, davanti al portale della chiesa della SS Trinità attigua all’ingresso della Misericordia di Arezzo, insieme al suo Governatore il prof. Pier Luigi Rossi, che ha condotto personalmente i giovani in una breve visita guidata circa la storia della chiesa stessa e delle opere che vi sono contenute.
Ultima revisione 25/5/2022
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Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
(Lc 10,34)